Lui si augura di cuore che non si presentino le condizioni ma, se proprio si dovesse tornare alle urne, allora sì, tornerebbe a tuffarsi nell’agone politico.
All’apice dello scontro interno al governo, Alessandro Di Battista torna a parlare e lo fa ai microfoni di Andrea Scanzi e Luca Sommi nella trasmissione Accordi e Disaccordi.
“Se dopo le elezioni europee, dovesse saltare questo governo, mi ricandiderei” ammette l’ex deputato del Movimento che, non molto tempo fa, su Facebook aveva annunciato di rinunciare a una candidatura alle europee per continuare a girare il mondo.
Insomma, lui, il pasionario ostile alla poltrona, sarebbe anche disposto a correre ma, per il momento, si augura che non sia necessario.
“Io non me lo auguro e non credo che avverrà anche perché questo governo, per merito dei 5Stelle, sta portando avanti cose interessanti, ma a settembre-ottobre mi ricandiderei“. Un ritorno in campo che, avvisa, non servirebbe a minare il ruolo conquistato nel Movimento dal suo vecchio compagno di viaggio, oggi vicepremier. Nessun posto al vertice: “No, questo no. C’è Luigi Di Maio che è il capo politico“.
Alessandro di Battista, “Sindaco di Roma? Non sono all’altezza”.
Durante l’intervista, l’esponente Cinque Stelle parla anche di Roma e di una sua ipotetica candidatura come sindaco della città.
Non è la prima volta che il suo nome viene tirato in ballo in sostituzione, o in staffetta, a quello di Virginia Raggi, la prima cittadina della Capitale. In molti avevano letto la sua mancata candidatura alle politiche dello scorso 4 a marzo, e poi la rinuncia a correre per un seggio Bruxelles, come una riserva funzionale in caso di crisi al Campidoglio.
Ma, questa volte, Di Battista spazza via ogni dubbio: “No, non è plausibile. Non sono all’altezza di essere il sindaco di Roma. Virginia Raggi è stata all’altezza sempre di più“.
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