Elezioni Sudafrica, ultime notizie: candidati e previsioni. Quando si vota
Elezioni Sudafrica: le personalità in corsa e i principali temi su cui si giocano. Probabile la vittoria dell’ANC così come l’aumento degli astenuti.
Si avvicinano le elezioni legislative in Sudafrica. Il voto è previsto per la giornata di Mercoledì 8 Maggio 2019. Si rinnoverà l’intero parlamento sudafricano, l’Assemblea Nazionale. Vale a dire, l’istituzione che a sua volta procederà all’elezione del Presidente della Rainbow Nation.
Elezioni Sudafric: i contendenti alla carica presidenziale
Ininterrottamente al potere in Sudafrica sin dalla fine del regime di apartheid nel 1994, e mai con un risultato inferiore al 50%, è l’African National Congress. Il partito che fu di Nelson Mandela ha il suo feudo elettorale nella popolazione nera. Candidato per l’ANC è Ciryl Ramaphosa. Sindacalista diventato poi imprenditore, nonché attuale presidente del paese dal Febbraio 2018 in seguito alla dimissioni dell’ex presidente Jacob Zuma. Quest’ultimo ha dovuto affrontare una serie di scandali per corruzione relativi a sé stesso e ad esponenti del partito a lui vicini. Cosa che potrebbe costare qualche voto all’ANC al momento del conteggio finale.
Il 66enne Ramaphosa verrà sfidato soprattutto da Mmusi Maimane, esponente della Democratic Alliance. Il partito di Maimane trova la sua origine nel Progressive Party. Questo fu fondato ai tempi dell’apartheid da liberali bianchi in opposizione al regime di segregazione allora vigente in Sudafrica. Maimane è il primo leader nero della DA, che nel 2014 arrivò secondo alle elezioni in termini di seggi conquistati.
Outsider è Julius Malema. Espulso nel 2013 dall’ANC per le sue posizioni troppo oltranziste, Malema è alla guida degli Economic Freedom Fighters. Su posizioni di sinistra radicale, l’EFF ha le sue basi di consenso soprattutto nella popolazione giovanile.
Elezioni Sudafrica: i temi principali del voto
Ramaphosa ha insistito molto sul tema economico. In particolare, la lotta alla corruzione rientra nelle priorità del candidato dell’ANC. Quest’ultimo ha però la necessità di confrontarsi con le disparità in termini economici che permangono su base razziale anche a 25 anni dall’indipendenza e dalla fine del regime segregazionista. Il tasso di disoccupazione in Sudafrica è intorno al 25%, e il paese non si è ancora ripreso dagli effetti della crisi finanziaria globale del 2007.
Le recenti sconfitte in centri come Johannesburg e Pretoria sono state un primo segnale di debolezza dall’ANC. Proprio su queste difficoltà punta Julius Malema, il cui programma prevede un maggior sforzo nella redistribuzione delle terre e la nazionalizzazione delle industrie minerarie. Per alcuni le proposte di Malema sono di estrema sinistra, rivoluzionarie, mentre altre le bollano come pura demagogia.
L’opposizione più centrista e moderata è costituita invece dalla DA. “È arrivato il nostro momento”, ha arringato i suoi sostenitori Maimane durante un recente comizio elettorale a Soweto, località simbolica del Sudafrica per essere stata teatro di duri scontri nel 1976 contro il governo segregazionista degli afrikaner. Difficilmente però la DA riuscirà ad allargare il suo consenso nei confronti della maggioranza della popolazione nera, allargando il suo tradizionale bacino di voti consistente nella popolazione bianca e meticcia.
ELezioni Sudafrica: l’esito delle urne
Quasi sicura la vittoria di Ramaphosa. Unica incognita sarà la percentuale ottenuta dal candidato. Eppure, anche un consenso alto, intorno al 60%, difficilmente gli permetterebbe di avere la forza per imporre le riforme di cui ha lungamente caldeggiato la necessità in campagna elettorale. Le liste elettorali sono piene di candidati afferenti ad altri punti di vista interni al partito, seguaci di Zuma compresi.
La lotta di potere tra fazioni interna all’ANC non aiuta già oggi Ramaphosa a tenere una linea sicura e non mediata dai conflitti interni alla sua organizzazione. Una crescita di consenso nelle fila dell’EFF è probabile, date anche le retoriche molto forti di Malema contro il vecchio establishment del partito che trae vigore dagli scandali di corruzione delineati sopra.
Non sembra però che Maimane e Malema possano ottenere risultati strabilianti. A crescere in Sudafrica sarà piuttosto l’astensione, dato che una buona fetta del paese non sembra riconoscersi in maniera piena nelle offerte politiche dei tre candidati.
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