Indennità di disoccupazione e tasse al 18%: la proposta Pd per le europee
Riduzione delle tasse e indennità di disoccupazione: sono questi i principali punti chiave proposti dal PD per le elezioni europee.
C’è il salario minimo, c’è la riduzione delle tasse sulle imprese e indennità di disoccupazione, c’è anche un piano straordinario di investimenti. Il programma PD per le elezioni europee è ricco di spunti ed elementi interessanti. Si compone di 20 pagine e tocca diversi temi chiave, tra cui il lavoro, l’istruzione e l’ambiente. Ma andiamo con ordine.
Indennità di disoccupazione e salario minimo: il programma PD
Un’Italia che guarda all’Europa e che, di riflesso, si ripercuota su di essa con misure cercate fortemente anche a livello locale. È dunque il caso di una indennità europea di disoccupazione, che attinga da risorse comunitarie per i Paesi e che sia rivolta alle persone senza lavoro e, in particolar modo, ai Paesi in recessione.
Europeo deve anche essere il salario minimo, al fine di attuare il “principio della parità di retribuzione per lo stesso lavoro nello stesso luogo” e al tempo stesso “contrastare il dumping sociale e salariale attraverso la crescita dei salari per rafforzare il potere d’acquisto e la produttività in modo omogeneo e coordinato tra i vari paesi europei”. Il nuovo salario minimo europeo dovrà essere parametrato alle condizioni degli specifici Paesi, e basato sul dialogo tra parti sociali e sulla contrattazione collettiva nazionale e di settore.
Infine resta viva l’intenzione di equiparare il salario femminile a quello maschile, affrontando le eccessive disparità di reddito tra i generi.
Tasse al 18% per imprese e Garanzia Giovani europea
“Contro il dumping fiscale, per una concorrenza leale”: con questo slogan il Partito Democratico propone un’aliquota minima europea al 18% sulle imprese. Inoltre, “i profitti delle grandi multinazionali, a partire da quelle dell’economia digitale, vanno tassati dove sono effettivamente realizzati e non spostati artificialmente in Paesi a bassa tassazione”.
Nel cantiere delle proposte PD c’è anche una “garanzia europea per i bambini e per i giovani” per l’accesso alla formazione e al lavoro. Nonché l’utilizzo di 6 miliardi di euro nel bilancio europeo da rivolgere ai 25 milioni di bambini svantaggiati del Vecchio Continente, assicurando ai bambini a rischio povertà l’accesso gratuito all’assistenza sanitaria e all’istruzione, con un occhio di riguardo all’alloggio e a un’alimentazione adeguata.
Piano di investimenti e ambiente
Al fine di stimolare la crescita, il PD rilancia proponendo un piano straordinario di investimenti per la transizione ecologica e la coesione sociale, puntando su temi chiave come il lavoro, l’innovazione e la sostenibilità sociale e ambientale. “Occorre un piano straordinario di investimenti in capitale umano, ricerca, infrastrutture materiali, immateriali e sociali, energie rinnovabili, welfare”, si legge nel programma. “Un piano finanziato dal bilancio europeo (da portare all’1,3% del Pil), da Eurobond emessi dalla Bei e acquistati dalla Bce e dagli Stati membri attraverso lo scorporo dal calcolo del deficit e degli investimenti”.
Anche sull’ambiente i Dem sembrano avere le idee chiare. “Zero emissioni ed economia circolare”. L’obiettivo? “Fermare il cambiamento climatico e rilanciare lo sviluppo sostenibile”, ma ciò sarà possibile solo raggiungendo l’obiettivo di dimezzamento delle emissioni nel 2030 e di zero emissioni nette nel 2050. Inoltre, “con la definizione di un Piano straordinario, l’Ue dovrà essere capace di mobilitare i 290 miliardi l’anno di investimenti necessari per la completa decarbonizzazione del sistema energetico europeo. I più alti obiettivi di riciclaggio che abbiamo introdotto si devono accompagnare con misure concrete di prevenzione della generazione di rifiuti a partire dalla progettazione eco-compatibile”. Infine si vuole anticipare al 2025 la data in cui “tutti gli imballaggi di plastica dovranno essere pienamente riciclabili, compostabili o riutilizzabili”.
Mercato interno e immigrazione
Il PD punta anche a un mercato interno finalizzato alla protezione della manifattura italiana ed europea e contro la contraffazione dei prodotti. Si parla così di mercato unico più strettamente connesso alle politiche sociali, fiscali e concorrenziali.
In merito all’immigrazione, il PD chiede l’approvazione della riforma del regolamento di Dublino sulla base del testo votato in Parlamento. Chi arriva in Italia arriva in Europa “e serve un sistema europeo imperniato sui principi di solidarietà ed equa ripartizione, che tuteli i diritti e le libertà fondamentali e sanzioni i paesi che non fanno la loro parte”. Inoltre “occorre rafforzare il nuovo piano europeo per gli investimenti esterni per costruire un nuovo partenariato Europa-Africa che promuova lo sviluppo e si dia il compito di sradicare la povertà in quel continente”.
Infine il PD propone il rafforzamento della lotta alla criminalità organizzata, al terrorismo e alla radicalizzazione. E al tempo stesso denuncia l’intenzione di “garantire la piena integrazione sociale di tutti i cittadini, a cominciare dai giovani: per ogni euro speso in sicurezza, investire 1 euro in cultura”.
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