Bonifico ricevuto o inviato all’estero: controlli fiscali e possibili rischi

Se si riceve un bonifico dall’estero senza che la somma sia dichiarata fiscalmente si può incorrere in un accertamento fiscale. Ecco i rischi più comuni.

Bonifico ricevuto o inviato all'estero: controlli fiscali e possibili rischi
Bonifico ricevuto o inviato all’estero: controlli fiscali e possibili rischi

Un bonifico ricevuto dall’estero senza che a esso sia associato idoneo giustificativo documentale può far scattare l’accertamento fiscale, in quanto il fisco presume che la somma bonificata possa essere frutto di evasione fiscale. Questo a condizione che il soggetto che ha ricevuto il bonifico non sia in grado di fornire prova documentale che lo scagioni da evidente colpevolezza in materia di evasione fiscale, dimostrando la natura esentasse dell’importo ricevuto.

Bonifico ricevuto dall’estero: cosa dice la Cassazione

La Legge Per Tutti segnala infatti una recente ordinanza della Corte di Cassazione (la n. 11810/19 del 6 maggio 2019) nella quale si ribadisce tale principio, già valido per i bonifici nazionali, anche per quelli “internazionali”. Ciò significa che anche per i bonifici ricevuti dall’estero sul proprio conto corrente il soggetto destinatario deve essere capace di dimostrarne la provenienza e la natura esentasse. Oppure il fatto che sia già tassata alla fonte (può ad esempio essere il caso della vincita a un gioco).

Bonifico ricevuto e reddito dimostrabile: quali sono

Infatti, qualora dovesse essere bonificato uno stipendio ciò è già provato dal contratto di lavoro in essere. Allo stesso modo, se si riceve un importo per un lavoro effettuato, questo si evince dalla fattura emessa. Tutto quanto è dunque dichiarato fiscalmente nel 730 annuo e non ci sarà bisogno di dimostrare la provenienza di questi bonifici, perché sotto l’aspetto fiscale è tutto denunciato. Allo stesso tempo, se siamo proprietari di un immobile che affittiamo a un inquilino e quest’ultimo ci paga ogni mese il canone di locazione, tale importo è denunciato dal contratto di affitto registrato.

Bonifico ricevuto dall’estero: i rischi

Pertanto, qualora il bonifico non abbia causale né sia opportunamente giustificato tramite prova documentale – che può essere anche una scrittura privata registrata, da conservare in ogni caso per il successivo quinquennio – si potrà essere sottoposto ad accertamento fiscale e, in caso delle mancate prove succitate, dovervi pagare le tasse più le eventuali sanzioni.

Segui Termometro Politico su Google News

Scrivici a redazione@termometropolitico.it