Doveri coniugali: moglie, marito e quali diritti si hanno
Che cosa sono i doveri coniugali e qual è la ragione per cui sono previsti dalla legge. Cosa succede se sono violati dal coniuge?
In base alla legge, una volta sposati, i coniugi non possono agire e comportarsi in modo assolutamente libero ed indipendente da quelli che sono i cosiddetti doveri o obblighi del matrimonio. In queste circostanze, infatti, il matrimonio è da intendersi come vero e proprio contratto tra i coniugi, mirato non soltanto a stabilire diritti, ma anche a porre doveri coniugali in capo ai due membri dell’unione. Vediamo di seguito che cosa dice espressamente la legge a questo proposito.
Doveri coniugali: che cosa sono?
La fonte principale dei suddetti obblighi è il Codice Civile, il quale disciplina con precisione la materia dei doveri coniugali. Essi, in sintesi, fanno riferimento al dovere di coordinare, in modo comune, l’indirizzo della vita familiare, alla fedeltà di un coniuge rispetto all’altro, alla collaborazione in materia di educazione e crescita dei figli, al supporto morale ed economico all’interno della famiglia, alla coabitazione. Può dirsi, in pratica, che ad ogni dovere di un coniuge, corrisponde un diritto da parte dell’altro.
Insomma, il legame matrimoniale non deve intendersi soltanto sul piano meramente affettivo o morale, ma anche e soprattutto su quello giuridico. A ciascun coniuge spetterà di essere fedele ed evitare, quindi, relazioni extra-coniugali, anche occasionali. Marito e moglie debbono poi collaborare concretamente nell’interesse del nucleo familiare, pertanto dovranno far fronte alle necessità dei figli e a quelle di tipo economico che dovessero emergere (ad esempio le spese per le rate del mutuo); anche eventualmente sacrificando i propri interessi individuali. Avranno doveri coniugali di coabitazione, salvo esigenze lavorative di uno dei coniugi, che impediscano la convivenza (ad esempio lavoro in trasferta).
Quali conseguenze se tali obblighi non sono rispettati?
Ovviamente la legge disciplina anche le conseguenze che scattano laddove uno o più doveri coniugali, non siano rispettati. In sintesi, potrà aversi, in caso di separazione e divorzio, anche la pronuncia di addebito per violazione di uno o più doveri coniugali, quindi una vera e propria attribuzione di colpa per la rottura del matrimonio. Ne conseguirà la perdita del diritto di mantenimento e dei diritti di successione. Non solo. Sarà anche possibile – ove dimostrato durante il processo con le relative prove – ottenere il risarcimento danni per la condotta civilmente illecita del coniuge, che abbia violato i doveri coniugali. Si tratta di un’ipotesi di risarcimento danni non patrimoniali, ottenibile attraverso l’accertamento del danno ingiusto, ovvero della lesione dell’integrità psicofisica dell’individuo (ad esempio un tradimento che abbia provocato uno stato di forte depressione nell’altro coniuge). Occorrerà però anche provare il cosiddetto nesso di causalità, ovvero il fatto che il danno patito, sia derivato dalla violazione dei doveri coniugali da parte dell’altro coniuge.
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