L’Italia è un Paese ossessionato dalle pensioni. E questa ossessione si riflette sulla spesa pubblica, che seppur più o meno in linea con la media degli altri Paesi europei, la quota destinata alle pensioni rappresenta certamente la quota maggiore del Prodotto Interno Lordo. A fare un bilancio di questa “ossessione” per le pensioni tutta italiana ci hanno pensato Mariasole Lisciandro e Pietro Mistura per La Voce, in un articolo che si incentra sul raffronto con gli altri Paesi europei. Lo scenario che ne viene fuori è significativo per capire in quale direzione si sta muovendo il nostro Paese.
Pensioni ultime notizie: spesa pubblica in aumento
Confrontando i programmi di stabilità di alcuni tra i principali Paesi europei (Germania, Spagna, Francia), il focus dei due autori mette in evidenza la previsione di aumento della spesa pubblica, che nel prossimo biennio sarà di 41 miliardi, passando dagli 854 miliardi del 2018 agli 895 del 2020. “C’è davvero bisogno di questo ulteriore aumento?”, è la domanda, viste anche le prospettive di crescita che certo non fanno sorridere. Nonostante sia vero che la Francia, attualmente, spenda anche più dell’Italia in rapporto al PIL, è altrettanto verso che solamente il nostro Paese prevede un incremento della spesa pubblica per il 2020, con un calo nel biennio seguente. Tale informazione può essere riassunta nella seguente tabella.
Paese | 2018 | 2019 | 2020 | 2021 | 2022 |
---|---|---|---|---|---|
Italia | 48,6 | 48,9 | 49,1 | 48,8 | 48,5 |
Germania | 43,9 | 44,5 | 44,5 | 44,5 | 44,5 |
Francia | 56 | 55,5 | 54,3 | 53,6 | 53 |
Spagna | 41,3 | 41,1 | 41 | 40,7 | 40,7 |
Pensioni ultime notizie: spesa pubblica, come vengono spesi i soldi
Analizzando come viene utilizzata la spesa pubblica nei Paesi sopra riportati si scopre che in Italia la maggior parte delle risorse viene utilizzata per le pensioni (Quota 100 in primis, ma anche la pensione di cittadinanza) e lavoro (anche se il reddito di cittadinanza sta deludendo parecchie persone). La Germania si è invece concentrata su programmi di sostegno per i genitori lavoratori e nell’incremento di risorse per la spesa militare. Sotto l’aspetto pensionistico, invece, “vengono previsti 2 miliardi aggiuntivi dal bilancio federale per ogni anno nel triennio 2021 e 2024 per salvaguardare il bilancio dall’effetto demografico”. La Francia ha previsto invece una rivalutazione delle pensioni per lo 0,3%, ma ha concentrato i propri sforzi sul lavoro e in particolare sulle assunzioni nella PA e così ha fatto la Spagna.
Pensioni ultime notizie: Italia ossessionata dalle pensioni
I due autori segnalano quindi come l’Italia sia maggiormente interessata alle pensioni rispetto agli altri Paesi e come in Spagna, dove è stata effettuata una riforma delle pensioni e dove si sono succeduti governi di diverso colore, l’intenzione di archiviare la “Fornero spagnola” (anche in terra iberica l’età pensionabile è stata aumentata a 67 anni) non si è mai concretizzata, né tantomeno pensata in modo così drastico come avvenuto da noi.
Inoltre viene fatto notare come tutti i Paesi prevedano un aumento della spesa pensionistica fino al 2050, fatto determinato dal pensionamento degli ultimi baby boomers nel 2030, “ma l’Italia è comunque il Paese che sia oggi che domani destina la più ampia porzione di Pil al pagamento delle pensioni”. Riprendiamo quindi la tabella riportata nell’approfondimento, relativamente alla spesa pensionistica sul lungo periodo in rapporto% al Pil.
Paese | 2017 | 2020 | 2030 | 2040 | 2050 | 2060 |
---|---|---|---|---|---|---|
Italia | 15,7 | 15,8 | 16,8 | 18,3 | 16,9 | 14,7 |
Germania | 9,5 | 9,6 | 10,6 | 11,6 | 12,3 | 13,2 |
Francia | 15 | 15 | 15,1 | 13,8 | 12,5 | 11,8 |
Spagna | 12,2 | 12,3 | 12,6 | 13,8 | 13,9 | 11,4 |
Era davvero necessario destinare nuove risorse alle pensioni? Per gli autori dell’articolo la risposta è no, “se si pensa a quanto meno spendono gli altri Paesi”. E nonostante l’Italia abbia un valore demografico che possa far pensare come noi siamo in media più vecchi rispetto agli altri Paesi europei, in realtà la differenza tra percentuali non è così siderale (37,8% di over 65 contro il 33,3% francese o il 34,8% tedesco).
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