Intervistata da Diodato Pirone per Il Messaggero, Alessandra Ghisleri, titolare di Euromedia Research, ha fatto il punto della situazione attuale sui sondaggi per le elezioni europee 2019 e le intenzioni di voto. L’umore di questi ultimi giorni può essere riassunto con una sola parola chiave: disorientamento. È questo il concetto chiave che la Ghisleri fa passare, dando un’occhiata alle ultime rilevazioni. L’incertezza pesa non solo l’elettorato in generale, ma anche e soprattutto “un elettore su quattro dei due partiti di governo”. Il 25% degli elettori di M5S e Lega non sta ricevendo feedback positivi dalle continui liti ai vertici governativi. E il 30% deciderà solo alla fine su quale simbolo apporre il contrassegno.
Sondaggi europee 2019: Ghisleri, “Si deciderà alla fine”
Il fondatore di Termometro Politico Gianluca Borrelli ha affermato poco più di una settimana fa a Coffee Break che le ultime due settimane prima del voto saranno decisive per determinare gli equilibri e gli spostamenti nelle intenzioni di voto (potete leggere la notizia qui).
La stessa opinione è stata ribadita dalla Ghisleri al quotidiano romano. Al momento non è possibile sapere con certezza se ci saranno sorprese alle europee come avvenne nel 2014 con il PD di Renzi, ma la titolare di Euromedia non esclude sorprese. “Circa il 30% degli italiani decide solo negli ultimi 15 giorni per chi votare e se andare a votare”. Un altro fattore da considerare è che alle Europee votano meno persone rispetto alle Politiche, e anche per questa ragione “ogni voto in qualche modo pesa di più”.
Sondaggi europee 2019: Ghisleri, “C’è disorientamento”
Il clima generale nel Paese quando ormai mancano meno di 20 giorni al 26 maggio è comunque quello del disorientamento per la Ghisleri. E questo è determinato soprattutto dalle liti dei due partner del governo. Questa litigiosità “non fa cogliere bene agli italiani in quale direzione stanno andando”. Ed è un peccato perché gli italiani “hanno bisogno di capire velocemente e con chiarezza cosa accade per definire i vantaggi che il governo procura alle persone e al Paese”. Ma il “teatro” dei litigi tra M5S e Lega sta facendo perdere il senso dell’orientamento. Nonostante il grande consenso che ancora persiste nei due elettorati, la domanda che i cittadini si pongono è la seguente: “Cosa porta questo litigio a me e al Paese?”.
Sondaggi europee 2019: cosa accadrà dopo le elezioni?
La litigiosità potrebbe proseguire anche dopo il fatidico 26 maggio, ma in molti si chiedono cosa accadrà dopo quella data? Lega e M5S divorzieranno e si tornerà a nuove elezioni? Oppure il governo proseguirà sulla stessa strada, mantenendo inalterate le sue due anime? La risposta alla questione la conosceremo solo dopo i risultati e dai risultati sarà determinata. Su questo aspetto, però, la Ghisleri afferma che il problema della fiducia nell’elettorato sta nelle promesse (non) mantenute e nella “equazione fra quanto promesso in campagna elettorale e quanto realizzato”. Infatti, “la forza di questi due partiti sta nell’aver dato uno sbocco alle richieste della gente e nell’aver indicato un nemico unificante per i propri elettorati. Perpetuare questo meccanismo, però, non è semplice”.
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