Pensioni ultima ora: rivalutazione e prelievo forzoso a giugno. Requisiti Inps
Pensioni ultima ora: rivalutazione e prelievo forzoso a giugno. Ecco le novità che riguardano alcune categorie di pensionati e attive da giugno in poi.
Giugno 2019 sarà un mese pieno di novità per i pensionati italiani. E non saranno novità positive. Visto che interverranno tagli agli assegni pensionistici. Saranno tagli che seguiranno una doppia strada: il taglio ai cosiddetti assegni delle pensioni d’oro e per il ricalcolo delle pensioni.
Pensioni ultima ora, da giugno compensazioni differenze per assegni pensionistici
Quest’ultima strada segue l’applicazione del nuovo calcolo degli assegni secondo quanto previsto dalla legge di Bilancio 2019 in riferimento alla perequazione che ha come obiettivo la tutela del potere d’acquisto dei pensionati.
Infatti, mentre da aprile gli assegni sono allineati ai nuovi parametri, adeguate alla nuova perequazione per il recupero dell’inflazione, nei mesi compresi tra gennaio e marzo 2019 sono state erogate cifre superiori a quelle realmente dovute. E giugno sarà il mese a partire dal quale saranno compensate le differenze, per cui i pensionati vedranno diminuite le cifre delle loro pensioni proprio in base ai soldi in più percepiti nei primi tre mesi dell’anno.
Taglio assegni pensioni d’oro, le aliquote
Il secondo fronte dei tagli, annunciati dall’Inps, è quello relativo dalle pensioni d’oro e introdotto con la legge di bilancio approvato secondo la volontà politica del Governo Conte e della maggioranza M5S-Lega.
“A decorrere dal 1° gennaio 2019 e per la durata di 5 anni, i trattamenti pensionistici diretti complessivamente eccedenti l’importo di 100.000 euro lordi su base annua sono ridotti di un’aliquota percentuale in proporzione agli importi dei trattamenti pensionistici”.
Il taglio dovrà prevedere una sorta di conguaglio per l’assenza del taglio alle pensioni nei mesi compresi tra gennaio e maggio 2019. Quali e quante saranno le persone coinvolte? La risposta arriva dal numero uno dell’Inps Pasquale Tridico: “Saranno circa 25mila posizioni e c’è un risparmio per lo Stato di 140 milioni”. Il taglio vale per le pensioni superiori ai 100mila euro lordi a calcolo retributivo o misto, è su cinque aliquote marginali che vanno dal 15% al 40% e avrà una durata quinquennale. Tuttavia va precisato che il taglio è relativo solo alla “parte retributiva”. Ecco le aliquote.
- 15% per la quota di assegni tra 100.000 e 130mila euro;
- 25% per le pensioni da 130mila a 200mila euro;
- 30% per la quota di importo da 200.000 a 350.000 euro;
- 35% per la quota di importo da 350.000 a 500.000 euro;
- 40% per la quota oltre 500 mila euro.
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