Matteo Salvini contro la Gruber “fascismo non esiste, combatto gli spacciatori”
Sale la tensione a Otto e mezzo sul caso di Francesco Polacchi, editore dell’ultimo libro su Matteo Salvini e indagato per apologia di fascismo
Per il ministro dell’Interno Matteo Salvini non esiste alcuna questione legata al ritorno di simpatie fasciste nel nostro paese.
Intervistato da Lilli Gruber e Alessandro De Angelis a Otto e Mezzo il leader della Lega risponde spazientito alle domande sui suoi rapporti con Francesco Polacchi, editore di un libro intervista su di lui, indagato per apologia di fascismo ed escluso dal Salone del libro di Torino.
“Non si possono passare 10 minuti a parlare del fascismo che non c’è e del libro del Salone di Torino, quando le emergenze nazionali sono le tasse e la droga“, dice il vicepremier.
“Ma le emergenze nazionali le decide lei di volta in volta”, fa notare la padrona di casa.
Salvini si smarca e riporta la questione sul tema della droga e della lotta ai cannabis shop. “Secondo lei, è più pericoloso il fascismo che non c’è o la droga che c’è? Poi, io vi lascio alle vostre battaglie contro il fascismo, il razzismo, il nazismo, l’invasione degli alieni. Io preferisco combattere gli spacciatori“.
Matteo Salvini: “Finché voi fate battaglia alla Lega parlando di fascismo, razzismo e nazismo, noi governiamo per 30 anni”
A far salire la tensione in studio tra i due giornalisti e il vicepresidente del Consiglio è il riferimento al coordinatore lombardo di Casapound a capo della casa editrice Altaforte, da pochi giorni in libreria con “Io sono Matteo Salvini – Intervista allo specchio“, della giornalista Chiara Giannini.
“Il suo editore Francesco Polacchi è indagato per apologia di fascismo ed è uno che si dichiara orgogliosamente fascista. Non mi verrà a dire che non sapeva chi fosse?“
“Ma chi lo conosce?“, ribatte Salvini. “C’è una foto di voi insieme a cena“, gli fanno notare prima Lilli Gruber e poi De Angelis.
“Ma è di quattro anni fa – replica Salvini – io sono ministro da un anno”. E aggiunge: “Io faccio centinaia di foto al giorno mica chiedo la carta d’identità“.
“Ma lei avrà chiesto chi avrebbe pubblicato il libro o no?”, chiede la padrona di casa. “Questa è una casa editrice che ha pubblicato tanti libri ed è legalmente riconosciuta. E allora che problema c’è?“, ammette il ministro dell’Interno.
E conclude: “Finché voi fate battaglia alla Lega parlando di fascismo, razzismo e nazismo, noi governiamo per 30 anni”
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