Si sa quanto sia diffusa l’espressione “fa fede il timbro postale”. Forse però non a tutti è chiaro con esattezza, cosa la legge intende con questi termini. Di seguito cerchiamo di capire meglio quando un timbro effettivamente fa fede e cosa pertanto può dimostrare, anche con riferimento alla cosiddetta data certa.
Timbro postale: che cos’è e qual è la finalità?
È opportuno chiarire cosa si intende per timbro postale, in base alla normativa italiana in proposito. Esso non è altro che una certificazione prodotta dal postino, vale a dire un dipendente di Poste Italiane che, per il suo ruolo professionale, è considerato un pubblico ufficiale. Ne consegue che la sua dichiarazione (mediante timbro) ha fede privilegiata e, pertanto, ha valore maggiore di qualsiasi altra dichiarazione di altri soggetti. La finalità del timbro postale è quella di attestare, di provare non, ovviamente, il contenuto del documento (che è all’interno della lettera), bensì esclusivamente la data di spedizione e di consegna della busta. È vero che le norme si riferiscono ancora al termine “timbro”, però è altrettanto vero che oggi tale metodo è stato sostituito con la stampigliatura del codice a barre, allo stesso scopo.
In pratica, la data scritta sul timbro postale è da considerarsi data certa o certificata, come quella che potrebbe certificare anche un notaio, pubblico ufficiale al pari del postino. In altri termini, la procedura con cui è apposto il timbro comporta gli stessi effetti di un’attestazione autentica, la quale dimostra che il documento è stato inviato nello stesso giorno in cui tale attestazione è stata fatta. È altrettanto vero che, indirettamente, la timbratura prova anche che il documento collegato, è stato scritto e firmato non dopo la data indicata dal timbro. Si tratta insomma di una dimostrazione certa del momento di creazione del documento, con effetti opponibili ai terzi. Come accennato prima, il timbro postale non fa fede e non attesta alcunché a proposito del contenuto del documento: non può cioè rivelare ciò che la busta contiene, nè peraltro può indicare da quanti fogli è composta la comunicazione. Al fine di certificare quanto appena detto, è sufficiente utilizzare una email PEC (posta elettronica certificata), al posto della raccomandata.
Se ti interessa saperne di più sulla validità della notifica a mezzo PEC, clicca qui.
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