Diego Godín saluta l’Atlético Madrid nell’ultimo match al Metropolitano
Diego Godín saluta l’Atlético Madrid nell’ultimo match al Metropolitano. Contro il Sevilla finisce 1-1 ma la scena è tutta per il capitano rojiblanco.
C’era davvero poco in gioco per l’Atlético Madrid nell’ultima partita casalinga di questa stagione. Un’annata cominciata benissimo, sotto migliori auspici, vincendo la supercoppa europea contro i cugini del Real. Nonostante il gran avvio, però, la rojiblanca ha visto sfumare tutti i principali obiettivi stagionali.
Inutile dire che la finale di Champions e la vittoria dell’ambita orejona era la principale ossessione degli uomini di Simeone. Dopo due finali perse contro i vicini più blasonati, i colchoneros sognavano con l’arrivare a coronare il sogno mai compiuto proprio nel loro nuovo tempio. Come sappiamo, però, CR7 – il maggior incubo dei biancorossi dallo sbarco in terra iberica – ha infranto i sogni di gloria del Cholo e dei suoi. Il Wanda Metropolitano regalerà la Champions a una squadra di Premier: il primo giugno finirà l’era del dominio spagnolo in Europa (dopo 4 Champions del Real dei record e quella del Barcellona del magico tridente composto da Suárez, Neymar e Messi) e una tra Liverpool e Tottenham alzerà la coppa dalle grandi orecchie nella notte di Madrid.
Svanito il sogno Champions, dopo aver perso rocambolescamente contro il Girona in Copa del Rey e aver tirato i remi in barca contro il Barcellona sul finire di stagione, Quello che rimane – di questa lunga stagione – è la supercoppa, un secondo posto onorevole e l’addio della sua bandiera. Oggi, 12 maggio, va in scena l’ultimo match del faraone Diego Godín con la maglia dell’Atlético Madrid.
Le formazioni ufficiali di Atlético Madrid-Sevilla
ATLÉTICO MADRID (4-4-2). Oblak; Filipe Luis, Montero, Godín (C), Juanfran; Saúl, Thomás, Rodrigo, Koke; Griezmann, Morata. A disposizione: Adán, Arias, Correa, Lemar, Vitolo, Mollejo, Toni Moya. Allenatore: Simeone.
SEVILLA (4-4-2). Vaclik; Gnagnon, Goméz, Kjaer, Navas; Vázquez, Gomes, Mesa, Gonalons, Sarabia; El Haddadi, Ben Yedder. A disposizione: Soriano, Rog, Gil, Vidal, Escudero, Amadou. Allenatore: Caparros.
La cronaca dell’ultimo match di Diego Godín con la rojiblanca
L’atmosfera è calma, tiepida, agrodolce, per l’ultimo saluto del secondo storico capitano dell’Atlético dell’era Simeone. Dopo l’addio di Gabriel Fernández, la despedida di Godín suona a rifondazione. L’uruguayano comanda la difesa fin da primissimi minuti, ordinando a Filipe Luis, Juanfan e al giovane Montero dove posizionarsi, su chi scalare e quando. Tocca pochi palloni ma è l’anima della squadra e cervello della difesa.
L’Atlético parte spingendo e cerca il gol fin dai primi minuti di gara. Il Sevilla, però, trova abbastanza rapidamente le contromisure e non si registrano grandi occasioni da una parte o dall’altra. Oblak deve intervenire su uno svarione difensivo del canterano Montero e lo fa con la sua solita calma, facendo sembrare tutto più semplice. I ritmi si mantengono blandi, partita non noiosa ma con poche occasioni. Morata è il più pericoloso tra i giocatori di movimento: prima, costringe Vaclik a un intervento istintivo su un bel colpo di testa in tuffo. Poi, la butta dentro ma con offside previo di Filipe Luis.
Il risultato si sblocca al 30esimo minuto grazie a una bella giocata di Jorge Koke – prossimo capitano, secondo la tifoseria – che trova il varco giusto e con un velenoso tiro dal limite, deviato quel che basta da un difensore per ingannare Vaclik, porta in vantaggio i biancorossi. Il Sevilla sembra non riuscire a reagire e l’Atlético fa girare bene la palla, grazie in particolare al movimento e ai “dai e vai” propiziati da Antoine Griezmann con i compagni della linea linea di centrocampo. La prima frazione finisce in calando, con un Sevilla sempre più arrendevole e un Atlético Madrid che fa di tutto per portare i ritmi al minimo. Lo stesso ambiente del Metropolitano è assopito, cosciente che c’è davvero poco in gioco e che da lì a poco dovrà prestare l’ultimo saluto al suo capitano.
La ripresa non mostra cambi sostanziali di registro. Il tecnico del Sevilla, Caparros, toglie Kjaer dalla mischia per lanciare Vidal ma senza sortire grandi effetti. Il Sevilla, compassato, non riesce a sfondare e a creare seri pericoli a Oblak. Dopo pochi minuti dall’inizio della seconda frazione di gioco, Griezmann – imbeccato benissimo da Koke – serve un ottimo filtrante a Thomas Partey che, in corsa, tira e manda di poco a lato.
Gli andalusi cercano maggiormente il possesso pala mentre l’Atlético opta per la ripartenza veloce: un gioco solitamente più congeniale alla squadra del Cholo Simeone. La formazione ospite guadagna metri e trova tre calci d’angolo consecutivi, ma non si genera mai la sensazione di vero pericolo dalle parti di Oblak, sempre attento nelle uscite e nel richiamare la linea difensiva sull’attenti, insieme al sempre vigile capitan Godín. Al 66esimo arriva la prima sostituzione operata dal Cholo: esce Rodrigo – miglior acquisto di questa stagione – per far posto a Ángel Correa. Il pubblico dedica un coro al canterano rojiblanco che chiude così la sua stagione tra le mura amiche. Proprio il neo-entrato la butta dentro al 62′ su imbeccata fantastica di Griezmann, ma il talento argentino è in off-side e dopo il controllo al VAR, l’arbitro conferma la decisione iniziale. I ritmi si alzano seppur leggermente e l’atmosfera del Metropolitano si riscalda. Gli omaggi al capitano biancorosso si sprecano e sugli spalti è già una festa di commiato. Nel campo, Juanfran mostra estrema solidità, mentre Griezmann ispira i suoi e gioca finemente con passaggi precisi e scatti brevi e improvvisi.
Nonostante il buon momento dell’Atlético, che sembrava avesse imbrigliato a dovere le linee nemiche, arriva il gol – un po’ a sorpresa – del Sevilla. Sarabia è bravissimo ad avventarsi su un traversone pericoloso proveniente dall’out di sinistra e a battere freddamente Oblak. Il punteggio si fissa sull’1-1 e il Sevilla ritrova le energie per cercare una vittoria che rilancerebbe le ambizioni Champions e lottare fino alla fine con Getafe e Valencia per l’ultimo posto utile per l’Europa che conta. Nessuna delle due formazioni è intenzionata a cedere e l’intensità cresce esponenzialmente. I contrasti si fanno più ruvidi e ci sono più interruzioni di gioco. Al 75′ arriva la terza e ultima sostituzione operata da Caparros, che inserisce Rog per Mesa. Due minuti dopo, Simeone decide di togliere Morata dal campo e far posto a Thomas Lemar, l’acquisto più deludente del mercato estivo dell’Atlético Madrid. Il match si incammina lentamente sul sentiero del pareggio. All’Atlético basta un punto per garantirsi il secondo posto aritmetico e confermarsi al di sopra dei cugini blancos. C’è il tempo per un ultimo brivido “provocato” da Thomas che perde ingenuamente il pallone nella propria trequarti, ma il Sevilla non sfrutta l’occasione e il match finisce in parità. Un gol per parte e al triplice fischio parte il coro per il capitano. L’Atlético saluta il Metropolitano con l’emotiva despedida del suo uomo simbolo.
Pasillo de Honor per Diego Godín nel post-partita di Atlético-Sevilla
Tutti rimangono al proprio posto per l’omaggio a Diego Godín. Il capitano riceve il pasillo de honor dai suoi compagni e dallo staff tecnico, dirigendosi verso il centro del campo, allestito a festa con gli otto trofei vinti durante la sua permanenza a Madrid. Un video celebrativo mostra i migliori momenti del capitano, con l’ovazione, dovuta, quando passano le immagini del cabezazo che regalò la Liga all’Atlético Madrid nel 2013/2014 all’ultima giornata, grazie al pareggio ottenuto sul campo del Barcellona. Arriva il momento del passaggio di testimone, con Godín che cede la fascia di capitano a Jorge Koke. Il madrileño prende la parola rimarcando il valore umano dell’uruguayano. Godín prende finalmente il microfono e ringrazia i compagni lo staff tecnico e, in particolare, i tifosi, la “vera anima del club”. Godín assicura che sarà sempre un tifoso más dell’Atlético Madrid. Dopo la foto di rito con tutta la squadra, la rojiblanca saluta il Metropolitano con il giro d’onore. Godín saluta Madrid per volare a Milano, sponda nerazzurra. Si chiudono così 9 anni nel quale l’uruguayo ha dato il massimo apporto. Come canta l’inno dell’Atlético: mettendoci coraje y corazón.
Il tabellino di Atlético Madrid-Sevilla
GOL. ATM Koke (30′); SEV Sarabia (70′)
AMMONIZIONI. ATM Thomás (68′), Morata (72′), Koke (81′), Lemar (88′); SEV Mesa (58′), Vidal (75′). Rog (86′), Navas (90′)
SOSTITUZIONI IN/OUT. ATM Correa/Rodrigo (56′); Lemar/Morata (78′)
SEV Amadou/Gonalons (36′), Vidal/Kjaer (46′), Rog/Mesa (76′)
SPETTATORI 60.234
ARBITRO Díaz Pérez Palomar
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Foto del Atlético de Madrid