“I soldi per disinnescare qualche decina di miliardi di euro di Iva si trovano“. Ad assicurarlo da un comizio elettorale a Bari è il ministro del Lavoro Luigi Di Maio.
“Avevo promesso a marzo che l’Iva non sarebbe aumentata nel 2018 e non è aumentata. Ve lo prometto qui che non aumenterà neppure nel 2019“. Il vicepremier in quota Cinque stelle non ha dubbi sul fatto che, alla prossima manovra di bilancio, si troverà una soluzione per disinnescare le clausole di salvaguardia e scongiurare così l’aumento dell’Iva.
Le risorse da trovare, come ripete inascoltato da settimane il ministro dell’Economia Giovanni Tria, sono ben 23 miliardi che, inevitabilmente, costringeranno entrambi i vicepremier a ridimensionare le loro promesse elettorali.
In caso contrario avverrà quello che è stato già messo nero su bianco nel Documento di economia e finanza varato dal governo in Aprile: ovvero l’aumento dell’Imposta sul valore aggiunto, come prescritto dalla Commissione europea.
Lo stesso titolare di via XX settembre, in audizione alle commissioni Bilancio di Camera e Senato aveva confermato che, in attesa di misure alternative, l’aumento dell’Iva era confermato.
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Per il vicepresidente del Consiglio, impegnato nella campagna elettorale per il suo partito, la soluzione è più semplice. Per trovare le coperture alle clausole di salvaguardia basta andarle a cercare tra coloro che non pagano le tasse.
“In un Paese in cui ci sono 300 mld di euro di evasione fiscale – spiega il capo politico del Movimento Cinque Stelle – i soldi per disinnescare qualche decina di miliardi di euro di Iva si trovano e li troviamo, sopratutto dai grandi evasori che non sono solo a livello italiano”. E assicura davanti alla folla: “L’Iva non aumenta, non deve aumentare e non si fanno giochi“.
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