La direttiva Ue 2015/2366 del Parlamento Europeo e del Consiglio ha come oggetto le norme tecniche di regolamentazione per l’autenticazione forte del cliente e gli standard aperti di comunicazione sicuri relativamente al conto corrente. Molte banche si stanno aggiornando sotto questo aspetto, con Unicredit che ha già rottamato i vecchi sistemi di password e Intesa Sanpaolo che sta facendo altrettanto con le chiavette dispositive O-Key. Infatti, il Regolamento delegato 389/2018 che traduce la direttiva europea citata entrerà in vigore il prossimo 14 settembre. Alcuni cambiamenti potrebbero anche influire sui costi: andiamo a vedere come e perché.
Conto corrente Intesa Sanpaolo: addio chiavette O-Key, ora solo cellulare
Intesa Sanpaolo sta avvisando i suoi clienti che entrano nella home del proprio internet banking che le chiavette dispositive O-Key saranno presto pensionate. A sostituirle ci saranno due nuovi sistemi: uno gratuito, l’altro a pagamento. Il primo è O-Key Smart e sfrutta l’applicazione sullo smartphone per la gestione del conto. L’altro è O-Key Sms, e prevede l’accesso alla Home tramite messaggio. Quest’ultimo sistema ha però un costo di 10 euro l’anno.
Conto corrente Unicredit: come cambia il sistema di accesso
Anche Unicredit si è adeguata al nuovo corso, inaugurando un nuovo sistema di accesso e di validazione delle operazioni attraverso Unicredit Pass e Mobile Token, capaci di creare delle password usa e getta. A breve sarà operativa anche la nuova procedura che si servirà dell’applicazione mobile banking su smartphone per l’accesso al proprio conto corrente. Confermato l’utilizzo dell’app (o delle password usa e getta inviate tramite sms) anche per le transazioni relative agli acquisti online.
Conto corrente e sistemi di sicurezza: cosa dice il Regolamento delegato
Nel già citato Regolamento si legge che i servizi di pagamento offerti elettronicamente dovrebbero essere prestati in maniera sicura, tramite tecnologie finalizzate ad assicurare l’autenticazione sicura dell’utente, riducendo al minimo il rischio di frode. La procedura di autenticazione, quindi, dovrebbe includere meccanismi di controllo delle operazioni allo scopo di rilevare tentativi di utilizzo delle credenziali di sicurezza personalizzate perse, rubate o indebitamente sottratte. Inoltre ci dovrebbe essere la garanzia che l’utente dei servizi di pagamento sia quello legittimo, oltre a specificare i requisiti dell’autenticazione forte del cliente, applicati ogni volta che un pagatore accede al suo conto online, effettua un pagamento elettronico o compie un’altra azione che potrebbe comportare la commissione di una frode o di un abuso.
Conto corrente e Open Banking: il nuovo sistema gira attorno ai Big Data
Come spiega Rita Camporeale (responsabile dell’Ufficio Sistemi di pagamento di Abi) al Sole 24 Ore, “il cuore di questa revisione dei servizi di pagamento è l’apertura dell’accesso ai dati dei clienti, che è controbilanciato da un aumento della sicurezza delle transazioni”. Per questo “sarà fondamentale attuare maggiore attenzione e diligenza da parte dei correntisti, in particolar modo nel concedere l’accesso ai propri dati bancari per l’offerta dei nuovi servizi”.
Il mercato dei pagamenti si aprirà così a soggetti terzi, responsabili di servizi dispositivi o informativi, che, una volta ottenuto il consenso dei clienti titolari di conto corrente, potranno cumulare una serie di informazioni importanti sugli stessi. “Sul mercato si stanno affacciando dei soggetti che opereranno nell’aggregazione dei cosiddetti Big Data sui conti dei clienti bancari”, spiega il quotidiano economico. Il fine? “Offrire loro soluzioni o servizi di tesoreria”, tuttavia anche “gli stessi giganti del web nonché le Utilities potrebbero utilizzare le nuove modalità”.
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