Capri Rendez Vous di Liberato: il significato dei video pubblicati sui social

Pubblicato il 14 Maggio 2019 alle 21:10 Autore: Martina Grinello

Liberato è tornato il 9 maggio alle 23.59 con Capri Rendez-Vous: firma il suo nuovo successo accompagnando all’album una mini-serie di cinque video.

Capri Rendez Vous di Liberato: il significato dei video pubblicati sui social
Capri Rendez Vous di Liberato: il significato dei video pubblicati sui social

Liberato è ritornato: il 9 maggio alle 23.59 Liberato ha pubblicato sui suoi canali social ben cinque video che accompagnano il suo album. La tracklist di “Liberato” è composta da 11 tracce riassuntive del suo percorso d’artista.

Sotto il nome Capri Rendez-vous le cinque clip dirette da Francesco Lettieri si collegano formando una micro-narrazione, molto romantica.

Si stende sullo sfondo della bellissima Capri, la storia d’amore fra l’isolano Carmine e Marie, una bella attrice francese di cui il barcaiolo si innamora perdutamente.

Gli attori Elvis Esposito, attualmente impegnato sul set de “L’Amica Geniale”, e Jessica Cressy sono ripresi in questa serie di video da cinque episodi che accompagna l’album di Liberato.

Liberato e Lettieri hanno dato vita a un progetto per nulla ingenuo. In effetti, riferimenti di forte spessore come quelli che ritroviamo in questi video non sono, ahimé, usuali nel panorama musicale contemporaneo. Ma questa peculiarità e finezza fa la forza di Liberato, che ha quindi firmato il suo primo, grande, successo.

I riferimenti fotografici e cinematografici di Capri Rendez-Vous

Lettieri non ci è andato leggero ed è riuscito a dipingere un idillio di un’eleganza commovente, muovendosi liberamente fino a Martin Parr, il fotografo che con la serie The Amalfi Coast ha analizzato i rituali dei turisti post-moderni. Parr è presente nell’ultimo capitolo accompagnato dal brano Niente di Liberato.

Il primo, invece, è un richiamo diretto al Truffaut de I 400 colpi: la scena dell’inseguimento è ancor più evocativa proprio perché in bianco e nero.

Ma le suggestioni spingono ancora più in là. Dino Linetti, ovvero il personaggio del regista, rimanda da una parte a Dino Risi, il famoso regista italiano di Poveri ma belli, e dall’altra anche a Federico Fellini.

In mezzo agli scogli, Dino Linetti e Marie ricamano un dialogo che, recitando “A volte mi chiedo se mi ricorderò di questi momenti, del mare azzurro, delle rocce, di questa nostra conversazione”, sembra proprio riecheggiare il Nanni Moretti di una qualche riflessione filosofica sull’esistenza.

In effetti, sia Dino Risi che Nanni Moretti sono presenti nei ringraziamenti finali.

Ma un esplicito grazie è rivolto anche a Jan-Luc Godard: Marie ricorda piuttosto chiaramente la figura mitica di Brigitte Bardot, in particolare quella del 1963 che abita la pellicola Il disprezzo, girata anch’essa a Capri. Si tuffò nel mare (dopo la discussione con il marito Paul) proprio come la Marie di Lettieri.

Sempre da Il disprezzo le citazioni non sono finite. Se ricordiamo bene, nella pellicola Paul Javal era chiamato a Capri da Prokosch per modificare la sceneggiatura di un film sull’Odissea. E all’Odissea si richiama anche Liberato nell’ultimo dei cinque brani:

Si nun c appiccicamm io nun pareo
Ca dint scorr o sang r’Odisseo
So fatt accussì, so partenopeo”.

Liberato e la sua Napoli: quando la città si fa musica

I richiami all’antica tradizione napoletana

Come già sappiamo, sotto ai testi di Liberato si può leggere l’ispirazione a Nino d’Angelo, a una cultura tutta italiana e non solo.

Questa volta, però, la sua arte si tinge anche di un richiamo alla più antica tradizione napoletana. Infatti, fra il napoletano e l’inglese consueti, ha incastonato il canto popolare della “tammurriata”.

La tammurriata è un canto folkoristico scandito dal suono del tamburo – infatti è detta anche canzone ‘ncopp ‘o tammuro (canto sul tamburo) – e nasce con una funzione esorcizzante.

Questo elemento è sicuramente interessante: rimanderebbe, sotto questo aspetto, alla pizzica, praticata durante i rituali terapeutici dai morsicati (veri o presunti) dalla tarantola Lycosa tarantula affinché potessero uscire dallo stato confusionario.

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