È uno degli uomini più in vista della Lega, tra i più attivi sui social e i più presenti nei media nazionali. Parliamo di Antonio Maria Rinaldi. Ospite a Coffee Break su La7, ha parlato di lavoro e dello “stato di salute elettorale e di consenso” del leader del carroccio, Matteo Salvini.
Antonio Maria Rinaldi assicura che, “stando sul palco insieme a lui, vede una partecipazione che difficilmente si è vista in passato nei confronti di qualsiasi leader politico. Le persone che vanno in piazza, ci vanno per sentire Salvini, non perché si diano pasticcini o per altri motivi. Vediamo cosa succede il 26, che lì è il vero test generale”.
Il valore delle prossime elezioni europee, secondo Antonio Maria Rinaldi
A domanda sulla “personalizzazione” delle elezioni europee da parte di Matteo Salvini, Antonio Maria Rinaldi ricorda di evitare di travisare le parole del Ministro dell’Interno. Afferma che però ha ragione: si va a votare per che tipo di Europa che vogliamo, e che sicuramente non è questa. Quindi, di fatti, è un test, ed è il primo grande test dopo il 4 marzo. Pertanto è una prova anche per il governo. Bisogna però puntualizzare, che uno dei due possibili governi.
“Se Salvini, il 27 mattina, rivendica il governo con qualcun’altro, pur volendo non ci sarebbero i numeri, perché quelli che contano sono quelli del 4 marzo. È chiaro che è un’indicazione politica, ma in Parlamento i numeri rimangono gli stessi”. Per Antonio Maria Rinaldi, se i numeri certificassero un cambio evidente, di clima, ci saranno delle valutazioni anche in merito alle elezioni.
A Coffee Break, lo “scontro” con Rotta (PD)
Alessia Rotta (PD) crede che Lega e M5S stiano aizzando i propri elettori contro l’alleato di governo e che la personalizzazione delle prossime europee sia, secondo la dem, sia un’altra tattica per evitare il confronto sui temi concreti della campagna. Al ché, Rinaldi precisa che si tratta di un vero e proprio confronto sul modello di Europa. Per dimostrarlo, ricorda che il Partito Democratico ha aperto la sua campagna per le europee invitando Pierre Moscovici. Insomma, è una visione totalmente distinta dell’Unione e che quindi si tratta di molto più di una elezione o di un referendum su Salvini.
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