Chi vincerà le elezioni europee 2019 in Italia e negli altri paesi europei
Chi vincerà le elezioni europee 2019 in Italia e negli altri paesi europei. Un voto che sarà fondamentale anche per le dinamiche interne degli Stati membri
Mancano meno di due settimane alle elezioni europee del 26 maggio e si provano a tirare le somme su chi vincerà in questa storica giornata per l’Unione. Nonostante l’auge dei populismi di destra, sembra che popolari, socialisti e liberali riusciranno ad ottenere la maggioranza parlamentare. I tre gruppi sarebbero allineati su posture filo-comunitarie e, nonostante le critiche che possano essere mosse da ognuno dei gruppi, sembra difficile prevedere uno scenario diverso da quello appena descritto.
Il gruppo dell’EFDD (che cambierà presumibilmente nome e includerà, probabilmente, le forze di Orban), potrebbe essere – secondo le stime degli ultimi sondaggi – il quarto gruppo parlamentare. Ancora troppo poco per pensare di ottenere la maggioranza con le altre forze euroscettiche che siederanno tra i banchi dell’Europarlamento di Bruxelles.
Elezioni Europee 2019: che succede in Italia
In Italia, stando ai sondaggi precedenti al blackout (iniziato venerdì scorso), la Lega sembra essere in vantaggio, con M5S e PD in un testa a testa per la seconda posizione. Si sta speculando molto sugli effetti di questo voto e di come potrebbero cambiare le relazioni di forza tra i due partiti di Governo. Recentemente, l’esponente del.la Lega, Antonio Maria Rinaldi, è intervenuto a Coffee Break e ha dichiarato che, in caso venisse accertato un cambio “di clima”, si potrebbero dover fare delle valutazioni importanti.
Elezioni europee 2019: in UK, Farage sembra essere vicino all’exploit
Nigel Farage potrebbe rivoluzionare per l’ennesima volta lo scenario politico britannico. Dopo aver abbandonato lo UKIP il giorno dopo la vittoria del Brexit, Farage ci ritenta con la sua nuova forza euroscettica. E sembra, stando agli ultimi sondaggi, che finirebbe davanti sia ai laburisti che ai conservatori. Per ora, il Regno Unito ha ancora diritto ai suoi deputati, almeno fino a quando non si produrrà l’effettiva uscita della Gran Bretagna dall’Unione Europea.
In Spagna, le elezioni europee misurano la forza di ognuno per i futuri accordi di governo
Poche settimane fa si sono celebrate le elezioni generali in Spagna. A uscirne vincitore è stato Pedro Sánchez, già inquilino della Moncloa e leader del partito socialista. Il Partido Popular è caduto in picchiata, tallonato dalla nuova destra che avanza rappresentata da Ciudadanos (neoliberisti) e Vox (ultraconservatori nazionalisti). Unidas Podemos – sigla che ingloba Podemos (di Pablo Iglesias) e Izquierda Unida (di Alberto Garzón) – ha ottenuto solo la quarta posizione ma sarà – insieme a Ciudadanos – il vero ago della bilancia per la formazione del prossimo Governo. Un esecutivo che, senza il minimo dubbio, sarà guidato dal presidente uscente Pedro Sánchez. Queste elezioni europee potranno servire per misurare il consenso delle tre principali forze politiche in gioco (PSOE, Ciudadanos, Unidas Podemos) che possono aspirare – più o meno realisticamente – a un ruolo nel governo che verrà.
Elezioni, quindi, che saranno importanti non solo per l’Europa, ma anche per i singoli Stati. Un voto che servirà di indirizzo politico e che può incidere tanto sulle dinamiche nazionali.
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