L’assegno ordinario di invalidità (AOI), di cui vi abbiamo parlato in nostri precedenti articoli come questo, corrisponde ad una prestazione previdenziale. E pertanto non va confusa, come misura, con l’assegno di invalidità civile che è una prestazione di natura assistenziale. L’assegno di invalidità è riservato a dipendenti, autonomi (artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri) e iscritti alla gestione separata.
Per averne diritto il livello di invalidità deve essere tale da ridurre di oltre 2/3 la capacità lavorativa. Per beneficiare di questo assegno non è richiesta un’età particolare, tuttavia bisognerà sottoporsi ad apposito accertamento medico, nonché possedere – come vedremo – determinati requisiti contributivi. Andiamo a vedere nel dettaglio le condizioni.
Assegno di invalidità, condizioni e requisiti
Prima di andare ad illustrare il punto della integrazione della pensione vediamo altre informazioni relative all’assegno ordinario di invalidità. È regolamentato dalla Legge 222/1984. “Si considera invalido […] l’assicurato la cui capacità di lavoro, in occupazioni confacenti alle sue attitudini, sia ridotta in modo permanente a causa di infermità o difetto fisico o mentale a meno di un terzo”. Inoltre, “sussiste diritto ad assegno anche nei casi in cui la riduzione della capacità lavorativa, oltre i limiti stabiliti, preesista al rapporto assicurativo, purché vi sia stato successivo aggravamento o siano sopraggiunte nuove infermità”.
Mentre dal punto di vista contributivo si ricorda che hanno diritto all’assegno di invalidità i lavoratori che abbiano versato almeno 5 anni di contributi, di cui almeno 3 nei 5 anni precedenti la domanda di richiesta della prestazione.
Integrazione al trattamento minimo, riferimenti reddituali
La novità relativa all’assegno ha a che fare con l’integrazione al trattamento minimo dell’assegno di invalidità. L’Inps ha comunicato i dati aggiornati relativi sia al reddito personale che al reddito coniugale. In pratica chi ha un assegno ordinario di invalidità inferiore ai 513,01 euro mensili può ottenere l’integrazione al minimo. Ma vi sono riferimenti reddituali da rispettare. A riferire quali sono è il sito pensionioggi.it che spiega come il reddito personale debba essere inferiore a 11.907,74 euro annui. Mentre in caso di persona coniugata la somma deve essere inferiore a 17.861,61 euro l’anno.
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