Controllo biometrico scuola 2019: cos’è per dirigenti e Personale Ata
A breve, nel mondo della scuola, potrebbe esordire il controllo biometrico per docenti e Ata. Ecco le ultime notiziee le reazioni del mondo della scuola
Nel disegno di legge Interventi per la concretezza delle azioni delle pubbliche amministrazioni e la prevenzione dell’assenteismo, vi sono diverse novità importanti che stanno facendo storcere il naso ai diretti interessati. Tra queste la possibile introduzione del controllo biometrico nelle scuole per monitorare ingressi e uscite del personale scolastico. Tuttavia, quello che potrebbe sembrare un eccessivo controllo del personale scolastico in merito allo svolgimento dell’attività lavorativa, potrebbe anche produrre qualche vantaggio, soprattutto in termini di retribuzione degli straordinari.
Controllo biometrico scuola 2019: cosa dice il disegno di legge
Il disegno di legge è già stato approvato al Senato, nonché alla Camera (ma con alcune modificazioni) e attualmente è in stato di relazione. Ciò significa che se dovesse passare così come ulteriori modifiche, diventerebbe legge dopo la sua pubblicazione in Gazzetta Ufficiale. Ecco cosa dice il testo, nei suoi punti più importanti.
“Ai fini della verifica dell’osservanza dell’orario di lavoro, le amministrazioni introducono […] sistemi di verifica biometrica dell’identità e di videosorveglianza degli accessi, in sostituzione dei diversi sistemi di rilevazione automatica, attualmente in uso”. Inoltre, “i dirigenti delle amministrazioni adeguano la propria prestazione lavorativa nella sede di lavoro alle esigenze dell’organizzazione e dell’incarico dirigenziale svolto, nonché quelle connesse con la corretta gestione e il necessario coordinamento delle risorse umane”. Anche ai dirigenti “si applicano i sistemi di verifica biometrica dell’identità e di video sorveglianza”.
Controllo biometrico scuola 2019: pro e contro
A chi parla di eccessivi controlli fa eco la voce di chi ritiene che questi controlli possano invece servire al personale scolastico a svolgere un’attività lavorativa in base agli orari che spettano, senza dunque fare più straordinari poi richiesti ma mai retribuiti. Il controllo biometrico e la videosorveglianza degli accessi consentirebbe al personale scolastico di portare tali dati come prove tangibili degli eventuali straordinari effettuati.
Controllo biometrico scuola 2019: le reazioni
Ma non tutti, ovviamente, sono contenti di questa novità, a cominciare dai sindacati. Maddalena Gissi di Cisl Scuola richiama alla memoria “la stagione dei lavoratori pubblici assimilati a fannulloni”, che non è finita neppure con questo governo, il quale “rilancia e rafforza un’idea del lavoro pubblico sostenuta da un misto di pressapochismo e demagogia che offende, indigna e preoccupa”.
Rabbia anche dall’Associazione nazionale presidi: il presidente Antonello Giannelli ha infatti scritto una lettera indirizzata al presidente della Repubblica, Sergio Mattarella. Nella comunicazione si segnala sovente “il carattere di assoluta gravità di alcuni provvedimenti contenuti nel Decreto concretezza”. Nel mirino l’introduzione generalizzata dei controlli biometrici, ritenuta una “massiva violazione della privacy, visto che coinvolge 2,5 milioni di persone”.
Inoltre sembra essere “molto sproporzionata rispetto al dichiarato e pienamente condivisibile scopo di evitare condotte disoneste”. Queste ultime rappresentano una piccola parte del personale professionale, e dunque la soluzione non può tradursi in una “schedatura di massa senza precedenti che non migliorerà la produttività delle amministrazioni pubbliche, favorendo al contrario demotivazione e inefficienza”.
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