È avvenuto tutto molto in fretta. Fino al 2011 la maggioranza degli americani non era a favore dei matrimoni tra persone dello stesso sesso, nel 2004 la percentuale dei favorevoli era pari al 31%.
Oggi invece 31% è la percentuale di chi è contro il matrimonio egualitari. La crescita dei favorevoli è stata costante, se si esclude un calo dell’1% nell’ultimo anno.
Chiaramente vi sono diverse sensibilità a seconda dell’appartenenza politica, religiosa, dell’età.
Tra i repubblicani solo una minoranza è favorevole: il 44%. Un dato in calo di tre punti nel 2019. Al contrario dei democratici che già nel 2008 a maggioranza si esprimevano positivamente. Il gap tra i due elettorati è andato ampliandosi, così come avvenuto su altre questioni.
I non religiosi sono i più favorevoli, poi, ma lo è anche più del 60% dei cattolici e dei protestanti classici (luterani, metodisti, episcopaliani, ecc), anche se vi sono degli importanti cali tra 2018 e 2019, nel caso de cattolici dal 67% al 61%.
Rimangono contrari invece i protestanti neri e soprattutto gli evangelici. Così come, a prescindere dalla religione, lo sono coloro che vanno a Messa ogni settimana. Solo il 39% di loro è favorevole ai matrimoni gay
Sondaggi politici Pew, solo chi ha più di 74 anni non è per i matrimoni gay
Come è facile immaginare e come accade in Europa, i giovani sono i più favorevoli al matrimonio egualitario. Tra i millennials si registrano percentuali importanti. L’assunto era valido già dal 2006. Ed è andata via via crescendo. Oggi si tratta del 74%.
Così come il 58% di coloro che fanno parte della generazione X, tra i 40 e i 54 anni. Ma un anno fa i favorevoli erano tra loro il 65%, quindi c’è stato un calo.
Stesso trend in calo tra i baby boomers, che rimangono a favore però per il 51%.
Coloro che sono nati prima del 1945 rimangono contrari, per il 45%, ma il gap si sta chiudendo, c’è stato un grande aumento dei favorevoli tra questi anziani.
A livello di etnia i più scettici sono i neri. Il 51% di loro è a favore dei matrimoni gay, ma si tratta di una percentuale inferiore a quella dei favorevoli tra i bianchi il 62%, e tra gli ispanici pari al 58%