Conto corrente intestato ad altra persona: rischi ed eventuali benefici

Pubblicato il 15 Maggio 2019 alle 11:22 Autore: Guglielmo Sano

Conto corrente intestato a un’altra persona: cosa succede in caso di pignoramento o accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Conto corrente intestato ad altra persona: rischi ed eventuali benefici
Conto corrente intestato ad altra persona: rischi ed eventuali benefici

Intestare il conto corrente a un’altra persona: cosa succede in caso di pignoramento o accertamento da parte dell’Agenzia delle Entrate?

Conto corrente: debiti e AdE, si può agire se intestato a terzi?

In generale si può dire che un creditore non può intervenire su un conto corrente che non è intestato al suo debitore. Ciò non può avvenire neanche in caso si sospetti un’intestazione fittizia. Prima di intervenire su un conto intestato a terzi è necessario intentare una causa per simulazione dell’intestazione, quindi, dimostrare che il suddetto conto sia riconducibile al debitore.

Di certo, non è un’impresa semplice. Per esempio, al debitore basta inviare denaro sul conto intestato a un’altra persona sotto forma di donazione. Solo se gli importi corrispondono allo stipendio o alla pensione del debitore stesso, il dubbio può cominciare a diventare “concreto”.

Questa in linea di massima la situazione per quanto riguarda i rapporti tra creditore e debitore; l’Agenzia delle Entrate, invece, ha un più ampio spazio di manovra sui conti intestati a terzi nell’ottica dello svolgimento dei controlli fiscali? In effetti, l’AdE può chiedere alle banche tutte le informazioni su conti, anche cointestati, ma non su quelli intestati a una persona diversa da quella su cui sta svolgendo le verifiche. Insomma, anche il Fisco ha la necessità di dimostrare che l’intestazione sia fittizia, e abbia lo scopo di eludere il pagamento delle tasse, tramite provvedimento dell’autorità giudiziaria.

Conto corrente: il caso della cointestazione

Ben diverso il discorso quando si parla di pignoramento in presenza di un conto cointestato; infatti, il creditore può esigere la restituzione del debito soltanto per la parte ricollegabile al debitore. Nel caso in cui si dimostri che la cointestazione ha lo scopo di “salvare” dal pignoramento una parte del denaro sul conto, il conto cointestato può essere completamente bloccato. Le stesse regole valgono anche per il Fisco che come si diceva ha “mano libera” sui conti cointestati per quanto riguarda i controlli.

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L'autore: Guglielmo Sano

Nato nel 1989 a Palermo, si laurea in Filosofia della conoscenza e della comunicazione per poi proseguire i suoi studi in Scienze filosofiche a Bologna. Giornalista pubblicista dal 2018 (Odg Sicilia), si occupa principalmente di politica e attualità
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