Assegno di invalidità Inps per epilessia, in quali casi viene concesso
Assegno di invalidità, epilessia: è impossibile condurre una vita normale nel caso in cui le crisi siano intense e frequenti. Tabella e percentuali
Anche l’epilessia è tra le patologie che danno diritto a una percentuale di invalidità e ad altre agevolazioni come l’indennità di accompagnamento.
Assegno di invalidità: percentuale variabile a seconda della gravità
L’epilessia è una malattia del sistema nervoso centrale: in breve, l’attività delle cellule nervose subisce delle brevi interruzioni che causano convulsioni e perdita di coscienza. Esistono forme più o meno gravi della patologia: è praticamente impossibile condurre una vita normale nel caso in cui le crisi siano intense e frequenti. Quindi, è chiaro che anche l’epilessia rientri nella tabella Inps delle patologie a cui è collegata una percentuale di invalidità. Inoltre esistono diverse forme della malattia a cui corrispondono diverse percentuali di invalidità.
Assegno di invalidità: l’elenco delle varie tipologie di epilessia riportato nella tabella dell’Inps e la percentuale di invalidità collegate:
Epilessia generalizzata con crisi annuali in trattamento 20%
Epilessia generalizzata con crisi mensili in trattamento 40%
Epilessia generalizzata con crisi plurisettimanali in trattamento 100%
Epilessia generalizzata con crisi quotidiane 100%
Epilessia localizzata con crisi annuali in trattamento 10%
Epilessia localizzata con crisi mensili in trattamento 41%
Epilessia localizzata con crisi plurisettimanali o quotidiane in trattamento 91%-100%
Assegno di invalidità: le agevolazioni a cui si ha diritto
Dalla tabella si evince come solo le forme più gravi di epilessia diano diritto a dei benefici: se si soffre di una forma che causa al massimo una crisi all’anno, per esempio, la percentuale assegnata è del 20%. In generale, allora, è bene ricordare che solo a partire da una percentuale del 33% di invalidità si ottengono, per legge, delle agevolazioni. Se si raggiunge il 100% di invalidità si avrà diritto, innanzitutto, alla pensione di inabilità, quindi, all’indennità di accompagnamento (perché non si è in grado di svolgere le più normali azioni quotidiane senza assistenza) a prescindere dal reddito percepito.
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