Spread oggi Italia: Unicredit e Mps “colpa di Salvini per le dichiarazioni”
Per i due istituti di credito l’aumento dello spread è strettamente collegato alle dichiarazioni di Salvini sul possibile sforamento del limite del 3%
In campagna elettorale, si sa, bisogna un po’ forzare la mano. Al dibattito si sostituisce lo scontro, alla moderazione i toni forti. Può capitare però che certe prese di posizione generino anche effetti indesiderati. Soprattutto se ad assumerle è un membro del governo come Matteo Salvini.
E così, dopo che il leader della Lega si è detto pronto a sforare il limite del 3%, “non si può, ma si deve”, i mercati fanno suonare un campanello d’allarme. Lo spread, che in giornata ha toccato i 290 punti base, ha chiuso a 284, con un +4 rispetto a martedì scorso.
La forbice del rendimento tra i Btp italiani, attualmente quotati a 2,8%, e i Bund tedeschi, benchmark per i titoli di Stato europei, si allarga. I titoli decennali tedeschi sono diventati a tal punto il rifugio degli investitori sul mercato europeo che da oltre 10 giorni il tasso di interesse è negativo, raggiungendo il record degli ultimi 3 anni: -0,12%.
Lo stesso Di Maio aveva definito “irresponsabile” parlare in quei termini dello sforamento del rapporto debito-Pil, con l’unico effetto di stimolare l’aumento del differenziale di rendimento tra i titoli italiani e quelli tedeschi. Ma il capo politico del Movimento Cinque Stelle non è stato il solo.
In due diversi report anche Unicredit e Monte dei Paschi di Siena mettono in correlazione l’aumento dello spread di oggi con le dichiarazioni del leader del Carroccio.
Per l’istituto di credito milanese,”i Btp sono stati sotto pressione dopo i commenti di Matteo Salvini sul deficit“. Analisi confermata anche da Mps che mette nero su bianco le responsabilità del vicepremier leghista: “Rimangono sotto pressione i Btp dopo alcune dichiarazioni del vicepremier, Salvini, sul fatto che il governo potrebbe sforare il deficit del 3% con la prossima legge di bilancio“.
Spread oggi Italia: il commento di Tria
A gettare acqua sul fuoco ci prova il ministro dell’Economia Giovanni Tria. Per il titolare di via XX settembre “il nervosismo dei mercati, che si legge nelle oscillazioni dello spread, è ingiustificato ma comprensibile alla vigilia di queste importanti elezioni europee“. E spiega: “Ingiustificato perché gli obiettivi di finanza pubblica del governo sono quelli proposti dal governo stesso e approvati dal parlamento con il Documento di economia e finanza“.
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