Prestito tra privati: prescrizione e come farla valere in questo caso
Che cosa dice la legge in materia di prestito tra privati e in quali modalità esso può essere effettuato. Come funziona la prescrizione in questi casi?
La prescrizione del prestito tra privati, ovvero il lasso di tempo cui il debitore deve far riferimento al fine di riconsegnare la somma ricevuta in prestito da un altro privato, è ipotesi assolutamente ammessa dalla legge italiana. Ciò anche in quanto espressione del principio generale di autonomia privata nei rapporti contrattuali. Vediamo di seguito più nel dettaglio cosa dice la legge a questo proposito.
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Prestito tra privati: con quali modalità?
Secondo la legge italiana, i prestiti non sono materia di competenza delle sole banche e società finanziarie. Anche un privato, purché effettui prestiti non in modo sistematico ed organizzato (come invece fa un istituto di credito), può certamente prestare soldi ad un amico o ad un conoscente. Un vincolo fondamentale è, come molti sapranno, quello di non praticare un tasso usurario sul prestito. Non è una regola, ma è di sicuro consigliata la forma scritta, qualora Tizio presti denaro a Caio. Ciò perché in caso di contestazione e di mancanza di formula o redazione scritta del contratto di prestito (a tutti gli effetti un contratto di mutuo), sarà arduo per il creditore provare che i soldi sono stati dati a titolo di prestito, e non come donazione o regalo.
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Circa la rilevanza giuridica e valore legale del prestito, essa si ottiene laddove la somma di denaro passi materialmente da una persona all’altra, anche in assenza di un contratto scritto o scrittura privata che però, come detto, è altamente consigliata. In pratica, il prestito in oggetto potrà essere effettuato in contanti, con assegno bancario o con bonifico bancario o postale, in base agli importi indicati dalla legge.
Prescrizione: come funziona in questi casi?
Sopra abbiamo detto dell’importanza della forma scritta in un prestito tra privati. Occorre aggiungere che tale rilevanza è legata anche all’istituto della prescrizione. Ciò in quanto un contratto scritto e che riporta una data effettiva e certa, dà ovviamente una garanzia assai superiore, circa la pretesa di riavere indietro i soldi entro un certo lasso di tempo e la possibilità di opporre questa pretesa al debitore. Altrimenti l’onere probatorio per il creditore sarà alquanto pesante.
Essendo un contratto a tutti gli effetti, anche il prestito è sottoposto alle regole generali del codice civile in materia di prescrizione. Pertanto, i termini cui far riferimento sono pari a 10 anni. Ne consegue che, in caso di prestito, il creditore deve avere indietro i soldi sulla base del suddetto lasso temporale.