Occupazione femminile, quante donne lavorano nell’ICT? – infografiche
Occupazione femminile, quante sono le donne che lavorano nell’ICT in Italia e in Europa? Sono diminuite negli anni. Perchè?
Occupazione femminile, quante donne lavorano nell’ICT?
Il mondo del lavoro è in grande evoluzione in Europa e in Italia. Si assiste a un relativo declino di professioni legate all’industria tradizionale e soprattutto alle costruzioni e a un’ascesa dell’ambito dei servizi. Quelli avanzati soprattutto nel caso dei laureati. Quelli riguardanti l’assistenza alla persona o la ristorazione nel caso degli altri lavoratori.
In particolare in molti settori stanno diventando maggioranza o comunque aumentando la propria presenza le donne.
C’è tuttavia un ambito, in realtà importantissimo, in cui la proporzione di lavoratrici di sesso femminile rimane particolarmente bassa. È quello dell’ICT. Nell’infografica basata su dati Eurostat vediamo la percentuale di donne tra i lavoratori di questo settore in Europa, Paese per Paese e nel corso del tempo.
In Italia è del 15%, più bassa che in altri Stati. Si supera infatti il 20% in Svezia, Finlandia, Romania, Bulgaria, Lituania, Estonia. Sono meno che nel nostro Paese invece in Polonia, Repubblica Ceca, Slovacchia, Ungheria, Grecia.
In generale non pare esserci una relazione diretta tra reddito e occupazione femminile nell’ICT. O una correlazione con l’occupazione femminile in generale.
Paesi relativamente “arretrati” da molti punti di vista come Romania e Bulgaria vedono la maggiore percentuale di donne nell’ambito della tecnologia.
Occupazione femminile nell’ICT, cosa è cambiato negli anni – infografiche
Vi è stato un tempo in cui le donne nell’ICT erano di più. Per esempio nel 2005 erano più del 30% nel’Est Europa. Più del 20% in Scandinavia e nel Regno Unito. In Italia erano il 15,7%. Poi c’è stato un calo, con molti Paesi che si sono avvicinati ai livelli del nostro.
Lo possiamo vedere nell’infografica selezionando l’anno desiderato. Cosa è accaduto, soprattutto nell’Est? La realtà è che l’ICT ha vissuto un boom, sono entrati moltissimi nuovi lavoratori. E quindi non sono le donne ad essere diminuite, ma gli uomini a essere cresciuti di più.
Difficile immaginare questioni di discriminazione. Più che altro si tratta dell’esito di alcune preferenze che avvengono già a scuola e al momento della scelta della facoltà. Gli uomini continuano a essere maggioranza nelle facoltà Stem, quelle più scientifiche. E nonostante le donne studentesse aumentino poi quando si tratta di fare scelte ulteriori sulla carriera, come lavorare in mansioni più tecniche, non manageriali, gli uomini rappresentano una maggioranza ancora più ampia.