Giro d’Italia 2019: a Zakarin il primo arrivo in salita. Lopez e Yates crollano
C’è stato molto sconquasso in classifica generale nel primo arrivo in salita, quello di Ceresole reale, del Giro d’Italia 2019.
C’è stato molto sconquasso al Giro d’Italia 2019 in classifica generale nel primo arrivo in salita, quello di Ceresole Reale. A vincere è stato il russo Ilnur Zakarin, giunto davanti per distacco agli spagnoli Mikel Nieve e Mikel Landa. Andiamo a ripercorrere la tappa odierna.
LEGGI ANCHE: Quattordicesima tappa Giro d’Italia 2019: percorso, altimetria e diretta tv
Giro d’Italia 2019: cronaca della tappa di Ceresole Reale
La frazione di oggi del Giro d’Italia prevedeva tre salite. Sulla prima, distante 150 chilometri dal traguardo, la Trek-Segafredo di Bauke Mollema esegue un’azione di forza per far guadagnare posizioni in classifica all’olandese e permettere a Giulio Ciccone di tornare in testa alla classifica dei G.P.M. Si forma così un drappello di 28 corridori.
Lungo la tappa si sfoltisce sempre di più la fuga che rimane a distanza contenuta dal gruppo maglia rosa. Però, quando siamo alle pendici dell’ultima salita, il plotone rallenta così quello che rimane della fuga riesce a riprendere margine. Si forma così in testa un quartetto formato da Ciccone, Mollema, Zakarin e Nieve. L’italiano della Trek-Segafredo è bravissimo a lavorare per il suo capitano, il quale però nel momento decisivo non ha le gambe per seguire Zakarin e Nieve, con il russo che si invola verso la vittoria di tappa tra la neve a oltre 2200 metri di altitudine. Una salita di oltre 20 chilometri, inframmezzata da un tratto pianeggiante, con una pendenza media tra il 5% e il 6%, ma con punte attorno al 14%.
Il duello Nibali-Roglic durante la tappa
Nel gruppo maglia rosa non c’è nulla di significativo da segnalare, tranne un fan che per poco non ha fatto cadere Nibali in un tratto in salita a 60 km dall’arrivo.
Nel tratto iniziale dell’ultima salita è l’Astana a fare l’andatura e tutti si aspettano di conseguenza un attacco di Miguel Angel Lopez. Il primo ad attaccare però è Mikel Landa, che dà vita a un’emozionante azione che lo porta a guadagnare svariate decine di secondi sui suoi rivali e a salire sul gradino più basso del podio di tappa. Male Lopez, che a causa di un salto di catena perde diversi minuti e Yates, che ormai è definitivamente fuori dalla lotta per la vittoria finale. Bene anche Carapaz, 4°, Majka, 6°, Sivakov, 9° e nuova maglia bianca e anche Polanc, che mantiene due minuti e mezzo di vantaggio su Roglic, rimanendo maglia rosa.
Roglic e Nibali sono arrivati al traguardo rispettivamente 7° e 8°. I due si sono studiati e hanno gestito le forze per le prossime giornate. Il Giro d’Italia è ancora lunghissimo.
La tappa è stata molto interessante e spettacolare anche dal punto di vista paesaggistico, con un muri di neve ai lati della strada negli ultimi km. L’odierna frazione apre diverse possibilità per il delineamento della classifica generale, anche se attualmente i due favoriti sembrano essere Nibali e Roglic.
La classifica generale dopo la tredicesima tappa
La classifica generale del Giro d’Italia ora vede Polanc ancora primo con 2’25” su Roglic, 2’56” su Zakarin, 3’06” su Mollema, 4’09” su Nibali, 4’22” su Carapaz, 4’28” su Majka, 5’08” su Landa, 7’13” su Sivakov e 7’48” su Lopez che completa la top 10. Domani ci aspetta un’altra frazione durissima. Ben cinque G.P.M. per oltre 5000 metri di dislivello fino ad arrivare a Courmayeur, con soli 14 km pianeggianti in tutto. Molto temibile il Colle San Carlo con lo scollinamento a 20 km dal traguardo: 10 km al 9,7% di pendenza media.
SEGUI IL TERMOMETRO SPORTIVO ANCHE SU FACEBOOK, TWITTER E TELEGRAM
SEGUI TERMOMETRO POLITICO SU FACEBOOK E TWITTER
PER RIMANERE AGGIORNATO ISCRIVITI AL FORUM
Hai suggerimenti o correzioni da proporre? Scrivici a redazione@termometropolitico.it