Elezioni europee 2019: libri da leggere e come prepararsi all’appuntamento
Tra le pagine dei giornali e dagli scaffali delle librerie, alcuni spunti di lettura per capire le sfide dell’Unione in vista delle elezioni europee 2019
Il prossimo 26 maggio i cittadini dei 28 Paesi Membri dell’Unione europea, Inghilterra inclusa, saranno chiamati a rinnovare il Parlamento europeo. Da più parti queste elezioni europee sono state definite storiche. Gran parte dei partiti coinvolti, infatti, hanno messo nero su bianco la necessità di riformare la comunità europea. Chi in maniera radicale, come propongono sovranisti e populisti. Chi in maniera più graduale, vedi popolari, socialisti e liberali.
Ciò che è certo è che la prossima legislatura europea avrà di fronte a sé sfide importanti e non è escluso che, durante i prossimi cinque anni, l’Unione europea ne possa uscire ridisegnata.
Per affrontare con maggiore consapevolezza il voto del prossimo 26 maggio vi proponiamo alcuni spunti di lettura. Articoli, saggi e romanzi che offrono informazioni utili e punti di vista non scontanti sui grandi temi dell’Unione che verrà.
Elezioni europee 2019: 3 proposte dalla stampa estera
Chiunque abbia cercato di informarsi sul voto delle prossime elezioni europee si è trovato, prima o poi, di fronte a una domanda: cos’è uno spitzenkandidat?
Il termine indica il leader di un partito europeo, presentato anche come candidato in pectore per la presidenza della Commissione. Il sistema degli spitzenkandidaten, tuttavia, non è una novità. Jean-Claude Juncker, presidente uscente della Commissione, nel 2014 era lo spitzenkandidat del Ppe.
Una panoramica su tutti gli spitzenkandidaten delle elezioni europee 2019 la offre il sito Europe elections. Per ogni candidato è presente una scheda riassuntiva che ripercorre carriera politica, idea di europa e possibilità di elezione.
Una riflessione originale e finora mai affrontata nel dibattito pubblico europeo la offre Sarah Chander, advocacy officer per l’Enar, la rete europea che combatte il razzismo nell’Unione. Dalle colonne del The Guardian si interroga sul perché nelle istituzioni europee siano così poco rappresentate alcune minoranze: migranti e persone di colore in testa. Nell’attuale Parlamento, scrive la Chander, le persone di colore sono meno del 3% e l’italiana Cecile Kyenge è l’unica donna nera.
Infine, dalle colonne de The Economist arriva un’analisi sul tema delle periferie che mette in relazione come la fine della netta divisione tra destra e sinistra sia legata anche al nuovo assetto urbano che ha ridisegnato i rapporti di forza tradizionali
Elezioni europee 2019: 3 libri per capire l’Europa di ieri e di oggi
Fino alle radici dell’Europa ripercorrendo proprio quel filo infinito che unisce i popoli europei. È quello che fa Paolo Rumiz nel suo ultimo libro Il filo infinito, appunto.
Il giornalista e scrittore indaga sul significato dell’ora et labora dei monaci benedettini che, dopo secoli di violenza e invasioni, ricostruirono la civiltà europea, sulle ceneri dell’Impero romano.
Riconoscimento è un titolo significativo ed esplicativo. Soprattutto per un libro che cerca di spiegare la storia di un’idea europea. A scriverlo è l’erede di Max Horkheimer e Theodor Adorno, Axel Honneth direttore dell’Istituto per le ricerche sociali di Francoforte. “L’idea di riconoscimento – scrive Honneth – è la coscienza di una reciproca appartenenza”. Da questo assunto, una riflessione per superare le divisioni in difesa della democrazia.
Per concludere, un saggio che spiega già dal titolo il suo intento. Europa, quo vadis? Guida alle europee 2019: sovranisti contro globalisti raccoglie l’analisi di Paolo Becchi e Giuseppe Palma sulla sfida del prossimo Parlamento europeo.
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