Sul tema pensioni ultime notizie riportano le affermazioni esternate dal vicepremier Matteo Salvini a Milano, in occasione della maxi manifestazione della Lega. Molti i temi toccati, in un appuntamento che ha di fatto riepilogato le priorità elettorali leghiste a una settimana dalle elezioni del 26 maggio. Salvini ha allontanato le accuse che lo collocano in una posizione estremista, rilanciando invece sulle misure attuate dal governo nell’ultimo anno: in primis, ovviamente, Quota 100, che ha avuto il merito di “smontare la riforma Fornero pezzo per pezzo”.
Pensioni ultime notizie: Salvini su Quota 100 e riforma Fornero
Flat tax e Quota 100, i suoi principali cavalli di battaglia, i punti chiave di una parte del governo da lui rappresentata che Salvini vuole continuare a cavalcare. Con l’alleato pentastellato o, come in molti sperano e affermano, con un altro alleato, magari più spostato a destra (o perfino da solo). E Quota 100, misura principe della riforma pensionistica, primo step di superamento della riforma Fornero, è sempre rivendicata con orgoglio. “Stiamo smontando la Legge Fornero pezzo per pezzo”, ha ribadito Salvini dal palco di Milano, osteggiando il vessillo di Quota 100 con orgoglio. 3 anni di sperimentazione, misura caratterizzata dalla transitorietà per costruire il ponte che porterà a Quota 41 per tutti. Almeno questo è il ritornello leghista ripetuto sovente da Salvini e il sottosegretario al lavoro Durigon.
Pensioni ultime notizie: Salvini su flat tax ed Europa
Se il reddito di cittadinanza è la misura in quota pentastellata, la flat tax è il nuovo attore protagonista del programma leghista nei prossimi mesi. Per Salvini ridurre l’aliquota fiscale al 15% è l’unico modo per contrastare l’evasione fiscale e rilanciare il lavoro. “Volere è potere”, dice, senza citare il reddito di cittadinanza, sul quale peraltro era attesa una pioggia di rinunce. E così, nonostante le possibili accuse di incostituzionalità (chi è più ricco, deve pagare di più, dice la Costituzione) il traguardo è annunciato, il progetto definitivamente lanciato.
E mentre la folla applaude, il ministro dell’Interno allontana le accuse di estremismo. “I veri estremisti sono quelli che hanno governato a Bruxelles per 20 anni”. Ovvero, chi ha tradito l’Europa negli ultimi anni. E fa anche i nomi: da Juncker a Merkel, da Soros a Macron, rei di aver “costruito l’Europa della finanza e dell’immigrazione incontrollata”, responsabili di una “occupazione abusiva” del Vecchio Continente.
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