Gli aggiornamenti Huawei saranno bloccati da Google: questa la conseguenza diretta della sospensione collaborativa attuata da Google nei confronti di Huawei, a sua volta determinata dalle mosse dell’amministrazione americana nei confronti delle aziende cinesi. Il problema ufficiale è la possibilità di intercettare le comunicazioni tramite i loro dispositivi. Ma c’è da dire anche che Huawei, dopo l’inserimento nella black list delle aziende “che potrebbero compromettere la sicurezza nazionale”, sarà anche tagliato fuori dalla corsa americana al 5G. Infrastruttura della quale, come riporta La Stampa, Huawei è primo produttore al mondo di apparecchi dedicati, senza preoccuparsi di una concorrenza americana di fatto molto esigua. Anche in questo senso va letto l’inserimento nella black list di un’altra azienda cinese, la ZTE.
Aggiornamenti Huawei bloccati: le conseguenze sui dispositivi
In Italia gli smartphone Hauwei vanno per la maggiore e l’azienda, nel nostro Paese, può sorridere. Ma il blocco degli aggiornamenti da parte di Google cambia drasticamente le carte in tavola. Ciò renderà gli smartphone Huawei più vulnerabili e meno sicuri, privi di bug fix e altri aggiornamenti che mirano a ottimizzare le funzioni del dispositivo. Senza queste, lo smartphone peggiorerà le proprie prestazioni, inducendo l’utente affezionato al robottino verde a cercarsi un altro smarpthone Android, ovviamente non cinese.
L’azienda cinese pensa alla contromossa
Dal canto suo Huawei prepara la contromossa. Si parla di un passaggio alla versione di Android opensource, disponibile e accessibile a tutti, ma da questo punto di vista apertamente “democratico” potrebbero risultare dei problemi di sicurezza. Va tuttavia detto che la versione opensource di Android già opera in Cina, visto che nel Paese orientale Mountain View è bandito, ma aprire questa strada al mercato internazionale potrebbe richiedere anche un po’ più di tempo.
Le perplessità di Adoc
L’Italia, dicevamo, è il primo Paese in Europa per numero di smartphone e tablet Huawei. Lo ricorda anche Adoc, che riferisce come il ritiro della licenza d’uso di Android sui device Huawei da parte di Google rischia di danneggiare i consumatori del Belpaese. A parlare è il presidente di Adoc, Roberto Tascini. “Seguiamo con preoccupazione la lotta commerciale tra Google e Huawei, a pagarne le spese saranno come sempre i consumatori”. Infatti, “inibire la possibilità di aggiornare il sistema operativo e, conseguentemente, l’utilizzo di app essenziale ed estremamente diffuse come, ad esempio, Gmail, YouTube e il Play Store, costituisce un danno enorme per i consumatori”. L’attenzione va in particolar modo rivolta alla sicurezza e alla privacy, “più vulnerabili ad attacchi esterni in mancanza di aggiornamenti”.
Adoc invita dunque Google, le Istituzioni europee e italiane a “fare chiarezza sulle effettive ripercussioni a danno dei consumatori”, chiedendo a Google “di garantire la piena usabilità e gli aggiornamenti di sicurezza a tutti i consumatori in possesso di uno smartphone o di un tablet Huawei”.
Android rassicura
Intanto l’account Twitter di Android ha affermato quanto segue. “Per le domande degli utenti Huawei in merito ai nostri passaggi per conformarsi alle recenti azioni del governo degli Stati Uniti: vi assicuriamo che, mentre rispettiamo le disposizioni del governo USA, servizi come Google Play e quello di sicurezza Google Play Protect continueranno a funzionare sul vostro attuale dispositivo Huawei”.
Aggiornamenti Huawei: i dispositivi attualmente in Italia
Ricordiamo che sono diversi i dispositivi Huawei attualmente disponibili in Italia. Tra questi, tra gli altri, si annoverano Huawei P30 Pro e P30 Lite, serie Mate 20, Serie P20, Y5, Y6, Y7, Serie Mate 10, Serie P8, Nova Young.
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