Solo alcune categorie di elettori hanno la facoltà di votare in un seggio diverso dal proprio alle elezioni europee 2019. Si tratta di alcuni casi particolari, legati alla attività professionale svolta o ad alcune esigenze specifiche. Il Ministero dell’Interno ha recentemente pubblicato un post sul suo sito istituzionale fornendo chiarimenti sui soggetti che possono esercitare il diritto di voto in uffici sezionali diversi da quelli nei quali sono iscritti. Ecco tutte le informazioni a riguardo.
Elezioni europee 2019: chi può votare in un seggio diverso dal proprio
“Ad alcune categorie di elettori è consentito avvalersi di procedure speciali che permettono di esercitare il diritto di voto, esibendo il documento di riconoscimento e la tessera elettorale, in uffici sezionali diversi da quelli nei quali sono iscritti”, scrive il Ministero dell’Interno. Tali sezioni elettorali (normali, speciali o volanti) possono trovarsi sia nello stesso Comune di riferimento dell’elettore, sia in un altro Comune.
Come si vota il 26 maggio: il manuale in pdf
Ma chi sono le categorie di elettori che possono usufruire di questa possibilità? È presto detto.
- Componenti del seggio, rappresentanti dei candidati, candidati alle elezioni europee o alle elezioni suppletive della Camera, ufficiali e agenti della forza pubblica in servizio presso i seggi;
- Militari e appartenenti a corpi militari, alle Forze di Polizia e al Corpo nazionale dei Vigili del Fuoco;
- Naviganti (marittimi o aviatori);
- Degenti in ospedali e case di cura;
- Ricoverati in case di riposo e tossicodipendenti degenti presso comunità;
- Detenuti.
Chi non può votare in un seggio diverso dal proprio
Tutti gli altri cittadini italiani che si trovano lontani dal seggio di riferimento non potranno invece votare in un altro seggio. Chi si trova temporaneamente all’estero avrà possibilità di votare in un seggio diverso ma solo nel caso in cui sia stata presentata richiesta al Ministero degli Esteri tassativamente entro il 7 marzo 2019. La richiesta, fa sapere la Farnesina, avrebbe dovuto riportare l’indicazione specifica dei motivi per i quali il connazionale si trovava nel territorio della circoscrizione consolare e allegare attestazione da parte del datore di lavoro o ente presso il quale svolge attività professionale o di studio, oppure dichiarazione sostitutiva di notorietà.
Segui Termometro Politico su Google News
Scrivici a redazione@termometropolitico.it