Vincent Lambert nel 2008 aveva 31 anni. Un incidente d’auto lo rese tetraplegico e da allora l’uomo verte in uno stato vegetativo ritenuto irreversibile secondo diversi esperti medici. La moglie, a poco a poco, ha preso consapevolezza della cosa, concordando con le decisioni dei medici. I genitori, invece, si sono opposti: vicino a un movimento cattolico integralista, hanno permesso al figlio Vincent di proseguire con l’attaccamento alle macchine, manifestando anche davanti all’ospedale di Reims in cui è ricoverato.
Vincent Lambert: 11 anni tra ricorsi e appelli
Il Consiglio di Stato, nel 2014, aveva dato ragione ai medici, permettendo così ai medici di iniziare la procedura relativa all’interruzione dei trattamenti. Anche la Corte europea dei diritti umani, interpellata sul caso subito dopo la sentenza del Consiglio di Stato, si era opposta al ricorso dei genitori, vista la mancanza di nuovi elementi. Nell’aprile del 2018 una perizia medica aveva ulteriormente stabilito che Vincent si trovava in uno “stato vegetativo cronico irreversibile”, altro fatto che aveva riportato il Consiglio di Stato a riordinare l’interruzione dei trattamenti. Il presidente francese Emmanuel Macron si è tirato da parte, affermando che non avrebbe potuto prendere una decisione di questo tipo. Poi, nella serata di lunedì 21 maggio 2019, la Corte d’Appello di Parigi ha accolto l’appello dei genitori di Vincent, ordinando la ripresa delle procedure e dei trattamenti che lo tengono in vita artificialmente.
L’eutanasia in Francia e il dibattito sul diritto alla vita
Il caso ha naturalmente riacceso il dibattito sempiterno sulla eutanasia e sul diritto alla vita, creando i consueti schieramenti: da un lato quelli che vorrebbero che Vincent continuasse a vivere, seppur artificialmente, nella speranza che un giorno possa riprendersi. Dall’altra quelli che invece la pensano come i medici e come la moglie, ovvero che è inutile proseguire con i trattamenti.
Va ricordato che in Francia l’eutanasia non è legale, ma dal 2005 è possibile ricorrere all’eutanasia passiva. Di fatto si tratta di un consulto esperto medico che ha il potere decisionale di sospendere i trattamenti nel caso in cui, dopo i dovuti accertamenti, le condizioni del paziente risultino irreversibili. L’interruzione dei trattamenti da parte dei medici stanno facendo discutere anche per come sono stati comunicati ai genitori di Vincent (via mail, nella mattina di martedì).
Le lacrime di Vincent e la gioia dell’avvocato
Domenica 19 maggio i genitori di Vincent Lambert avevano anche organizzato una manifestazione davanti all’ospedale di Reims per opporsi alla decisione dei medici: all’evento hanno partecipato circa 200 persone. Al momento sta facendo il giro del web il video in cui Vincent che piange davanti ai suoi genitori, diffuso da questi ultimi.
La notizia della Corte d’Appello di Parigi che ha accolto l’ultimo ricorso dei genitori di Lambert è stata salutata con entusiasmo dai sostenitori dello schieramento “pro-vita”. Qui la reazione dell’avvocato dei genitori di Vincent, Jérôme Triomphe, all’annuncio ufficiale della notizia.
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