Il 20 febbraio 2011 in Germania si aprirà ufficialmente la lunga tornata elettorale del 2011. Sono ben sette le regioni, o per meglio dire i lander, che saranno coinvolti nelle operazioni di voto:
- Città Stato di Amburgo (20 febbraio 2011) – Presidente uscente Christoph Ahlhaus (CDU) – governo monocolore CDU dopo l’uscita dei Grünen dalla coalizione
- Sassonia-Anhalt (20 marzo 2011) – Presidente uscente Wolfgang Böhmer (CDU) – governo di coalizione CDU/SPD
- Baden-Wüttemberg (27 marzo 2011) – Presidente uscente Stefan Mappus (CDU) – governo monocolore CDU
- Renania-Palatinato (27 marzo 2011) – Presidente uscente Kurt Beck (SPD) – governo monocolore SPD
- Città Stato di Brema (22 maggio 2011) – Presidente uscente Jens Böhrnsen (SPD) – Governo di coalizione SPD/Grünen
- Mecleburgo-Pomerania Anteriore (4 settembre 2011) – Presidente uscene Erwing Sellering (SPD) – governo di coalizione SPD/CDU
- Città Stato di Berlino (18 settembre 2011) – Presidente uscente Klaus Wowereit (SPD) – governo di coalizione SPD/Linke
[ad]Nel dettaglio, tre cariche sono appannaggio della CDU e quatro della SPD, ed osservando le composizioni delle coalizioni di governo si vede come la CDU sia presente solo quattro volte, contro le cinque della SPD e l’unica dei Grünen e della Linke.
Le elezioni paiono quindi mettere maggiormente in pericolo le poltrone appannaggio del centrosinistra (SPD, Grünen, Linke) che quelle del centrodestra (CDU), che si troverebbe quindi a giocare all’attacco; in realtà i sondaggi più recenti vedono ovunque la coalizione di Angela Merkel in ritirata rispetto ai risultati conseguiti alle precedenti consultazioni elettorali: dopo aver perso la maggioranza del Bundesrat dopo la tornata elettorale del 2010 in Nord Reno-Westfalia, ora rischia di veder appesantito il proprio passivo e soprattutto di subire una storica disfatta della roccaforte conservatrice del Baden-Wüttemberg, un’ipotesi che metterebbe a dura prova la stessa sopravvivenza del governo federale.
Il primo appuntamento elettorale, tuttavia, è Amburgo.
Città tradizionalmente di sinistra, governata dalla SPD ininterrottamente dal 1957 al 2001, proprio in quella tornata elettorale ha visto l’elezione dell’esponente CDU Ole von Beust, a capo di una coalizione che vedeva, oltre alla CDU, anche FDP e la lista locale Offensive. Al successivo appuntamento la CDU, con un balzo in avanti di 21 punti percentuali, completava uno storico sorpasso sulla SPD consentendo a von Beust la formazione di un governo monocolore, mentre le controverse elezioni 2008 hanno visto, caso unico in tutta la Germania, la formazione di una coalizione CDU/Grünen. Proprio la rottura tra questi due partiti, con le conseguenti dimissioni di von Beust e la formazione di un governo di minoranza capitanato da Ahlhaus, hanno portato alla crisi sfociata nelle elezioni anticipate previste questo 20 febbraio.
Con quasi 1,8 milioni di abitanti (più del 2% dell’intera popolazio tedesca), Amburgo è la seconda città della Germania per dimensioni dopo Berlino.
All’interno dei confini municipali si produce circa il 3% del PIL dello Stato. Soprattutto, con i suoi tre delegati, ha un peso che vale circa il 4% del Bundesrat, il Senato Federale tedesco.
Queste elezioni possono essere considerate, facendo ovviamente le debite proporzioni e ricordando la doppia valenza di Amburgo di città e land, come un misto tra le elezioni comunali di Milano e quelle di una regione delle dimensioni della Liguria o della Calabria.
Il trend di febbraio individuato dalla Infratest Dimap vede la SPD attestarsi ad un altissimo 46%, mentre la CDU crollerebbe addirittura al 25% e la FDP rischierebbe addirittura di non eleggere rappresentanti al Consiglio Regionale.
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Malgrado simili percentuali possano consentire la costruzione di un monocolore SPD, la popolazione amburghese, come mostrano i rilevamenti, si vede più favorevole ad un governo SPD/Grünen, a riprova del crescente favore che il partito più ecologista dello scacchiere tedesco incontra nell’elettorato progressista.
[ad]Da non sottovalutare infine gli effetti a livello nazionale sul Bundesrat: attualmente, infatti, vi sono sette lander, per un totale di 34 consiglieri, schierati con il governo, cinque espressamente di opposizione (21 consiglieri) e quattro considerati neutrali (14 consiglieri), ovvero espressione di lander governati da partiti che appaiono sia alla maggioranza sia all’opposizione del governo nazionale. I consiglieri di quest’ultima tipologia di lander generalmente si astengono alle votazioni; questo fa sì che i voti favorevoli al governo di Angela Merkel siano al momento uno in meno della maggioranza assoluta.
Amburgo al momento è un land conteggiato nelle file della maggioranza, con tre consiglieri tutti appartenenti alla CDU. Il ribaltamento di fronte portato da una vittoria SPD o SPD/Grünen farebbe scendere a 31 i consiglieri in quota Merkel e salire a 24 quelli apertamente opposti, rendendo la vita ancora più difficile per un governo federale più che mai in crisi di popolarità.
Matteo Patané
(Blog dell’autore: Città Democratica)