La Sinistra ha presentato il proprio programma elettorale in vista delle elezioni europee del 26 maggio 2019. Si tratta di un programma diviso in diversi punti principali, che si discosta dall’ala della sinistra moderata su alcuni aspetti. Nata dall’accordo tra Sinistra Italiana e Rifondazione Comunista, andiamo a vedere quali sono i punti chiave elaborati da La Sinistra candidata alle europee. In questo articolo troviamo anche tutti i candidati divisi per circoscrizione. Cliccando qui, invece, potrete leggere i programmi dei partiti in sintesi.
Europee 2019: programma La Sinistra, i temi in sintesi
L’obiettivo per le prossime europee dichiarato dalla Sinistra è quello di costruire uno spazio politico alternativo alla prosecuzione delle politiche neoliberiste, perché determinanti di disuguaglianza e povertà, ma anche di contrasto al pericoloso emergere dei razzismi e dei nazionalismi. Nel programma ufficiale si insiste molto su questo “spazio”, dedicato soprattutto alle donne e all’ambiente, ricordando come principi di base la Costituzione italiana nata dalla Resistenza, nonché le lotte per la difesa dei beni comuni e dei diritti civili e sociali, l’opposizione alle riforme neoliberiste, alle privatizzazione e alla precarizzazione del lavoro. La volontà è quella di costruire una democrazia reale basata sull’autodeterminazione di donne e uomini; una giustizia sociale, ambientale e fiscale; una redistribuzione della ricchezza e del lavoro, nonché una riconversione ambientale e sociale dell’economia. Si parla anche di solidarietà, con riferimento alla migrazione, e di pace, per mezzo della cooperazione internazionale. Contro l’austerità delle politiche Ue, colpevoli anche di far risorgere gli spettri dei nazionalismi e del razzismo, La Sinistra ha diviso l’intero programma in 11 punti chiave. Vediamoli insieme.
Rifondazione democratica dell’Europa contro le élites
La Sinistra denuncia la concentrazione dei poteri nella Commissione e nel Consiglio a scapito del Parlamento, “solo organo elettivo”, mentre la BCE “non risponde a nessun organismo democratico”. L’idea originaria del mercato unico ha determinato l’insorgere dell’impianto neoliberista dei trattati, aggravato dalle misure restrittive anti-crisi. Inoltre “il recente Trattato di Aquisgrana ribadisce il primato dell’asse franco-tedesco, accentuando la militarizzazione della Ue e dei suoi confini”. L’obiettivo del partito si traduce in una “radicale rifondazione democratica dell’Europa”, con l’abolizione della Troika, l’ampliamento dei poteri del Parlamento europeo, la revisione del rapporto fra Commissione e Parlamento stesso. “Aprire subito un percorso costituente per un’Europa federale che ponga alla sua base i diritti sociali, civili, di libertà, delle persone”.
Stop all’austerity
Le politiche di austerity sono viste come grande nemico, foriere di fenomeni di disuguaglianza e povertà, ma anche conferendo potere agli spettri della xenofobia e dei nazionalismi. “La risposta non può che essere la disobbedienza ai trattati per imporre una svolta e difendere i diritti di tutte e tutti”. Il partito propone così una cancellazione del Fiscal Compact e del principio del pareggio di bilancio (dalla Costituzione italiana). Si richiede una revisione profonda dei trattati, allontanandosi dai principi neoliberisti, puntando invece sulla “piena e buona occupazione”. Sul lato della finanza “va istituita un’agenzia di rating pubblica per sottrarsi al solo giudizio di quelle private” e “va promossa una conferenza internazionale per la ristrutturazione del debito, come è successo con il taglio del debito tedesco dopo la II Guerra Mondiale”.
Contro la finanza tossica e i paradisi fiscali
1000 miliardi di euro in meno all’anno per colpa dell’evasione e dell’elusione fiscale. I paradisi fiscali, denuncia La Sinistra, si trovano anche in Europa e sono citati Lussemburgo, Paesi Bassi e Irlanda. “È urgente una bonifica del sistema finanziario. Il valore dei derivati è oggi superiore di 3 volte a quello del 2008, 33 volte il Pil mondiale. Nella UE della libertà assoluta di movimento dei capitali, la finanza speculativa non ha nessun controllo”.
Gli obiettivi sono da tradursi in un’armonizzazione dei sistemi fiscali secondo criteri di progressività e nell’introduzione di una patrimoniale applicabile a tutte le forme di ricchezza mobiliari e immobiliari (tuttavia non imponibile da parte del Parlamento o della Commissione Ue). La lotta è anche contro i paradisi fiscali, a maggior ragione se presenti in Ue. Si parla anche di aliquota minima al 25% sulle società in tutti gli Stati membri e di una “vera tassazione sulle transazioni finanziarie a solo fine speculativo”, nonché di una separazione netta tra banche commerciali e di investimento.
Commercio equo e sostenibile
“Va abolita l’istituzione di commissioni arbitrali private”, si legge nel programma. “I parlamenti nazionali, fra cui quello italiano, non devono ratificare l’approvazione avvenuta in sede europea del Ceta, l’accordo di libero scambio tra Canada e Ue, né va consentito alla Commissione Ue di forzare nuovamente per l’approvazione del TTIP”. Si auspica infine una subordinazione delle politiche commerciali europee al rispetto del diritto del lavoro e alla tutela ambientale.
Ambiente ed ecologia
Non può certo mancare un tema come l’ambiente nel programma della Sinistra. Gli obiettivi ambientali sono già fissati dall’International Panel on Climate Change dell’Onu e così le tempistiche. “Il nostro obiettivo è che l’Europa entro il 2030 riduca le emissioni di gas serra del 65%, il consumo di energia del 40%, e perché il 45% dell’energia venga da fonti rinnovabili”. La proposta del partito consiste in un programma di riconversione ecologica con investimenti nelle filiere industriali, dei trasporti, dell’efficienza energetica e nelle fonti rinnovabili, pari ad almeno il 3% del Pil europeo, finanziabile tramite buoni emessi dalla Banca Europea degli investimenti. Il fine è l’attuazione di un Piano che tuteli il rischio sismico e idrogeologico, “coinvolgendo nella progettazione e nella gestione le comunità locali e i territori”. Tra i punti chiave del paragrafo anche il blocco delle grandi opere “inutili e dannose, come la TAV Torino-Lione”, e l’opposizione agli Ogm e al contempo la difesa delle aree agricole dalla cementificazioni e la valorizzazione delle produzioni mediterranee.
Il lavoro
Altro tema chiave e centrale del programma è il lavoro e il welfare. La Sinistra propone una riduzione generalizzata dell’orario di lavoro a 32 ore settimanali a parità di salario, “modificando la direttiva europea sulle condizioni e gli orari di lavoro” e dunque anche le controriforme pensionistiche che hanno aumentato l’età pensionabile. Si parla inoltre di salario minimo orario a livello europeo con armonizzazione dei contributi e di un sistema di indicizzazione automatica dei salari in Europa. I rapporti di lavoro precario dovranno essere ridotti. “Il contratto di lavoro europeo deve essere quello a tempo indeterminato, che garantisca a tutti i diritti minimi, da quello della malattia alla maternità, alle ferie, al riposo settimanale”. Si propone infine la riaffermazione della responsabilità pubblica nei processi di riproduzione sociale.
Le disparità di genere
Altri concetti chiave: il femminismo, l’autodeterminazione e la libertà delle persone. Si punta il dito contro le discriminazioni e l’onda reazionaria che avanza in Europa. Il movimento femminista è definito una resistenza, quanto una voglia di cambiamento. Le intenzioni dichiarate del partito si traducono in una piena parità di accesso, diritti, mansioni e retribuzioni nel mondo del lavoro eliminando le disparità di genere e ciò va applicato a tutti i contesti sociali e professionali. Quindi si fa riferimento alla reale autodeterminazione sulle proprie vite e i propri corpi.
I migranti
Ampio spazio anche ai diritti dei migranti, attraverso investimenti sulle politiche di inclusione sociale e professionale, sulla chiusura definitiva delle strutture di detenzione amministrativa, la garanzia in Europa dello ius soli e le sanzioni nei confronti dei provvedimenti finalizzati a impedire il soccorso in mare o in altro luogo dei migranti.
Il Sud
Il Mezzogiorno compare spesso nei programmi elettorali dei partiti politici, viste le difficoltà che emergono sovente da report e statistiche, soprattutto a livello occupazionale ma non solo. Per La Sinistra “la questione meridionale non è solo italiana, ma europea” e “il riequilibrio Nord-Sud è uno degli aspetti centrali di un nuovo modello di sviluppo”. Da qui un’esigenza urgente di investimenti pubblici in infrastrutture materiali e umani nel Sud, una revisione profonda della Politica Agraria Comunitaria e un’agevolazione nello sviluppo materiale e culturale delle zone interne dei Paesi mediterranei tramite politiche di ripopolazione e processi di integrazione dei migranti con riferimento al modello Riace. Infine si intende puntare allo sviluppo di relazioni economiche, culturali e politiche all’insegna della pace e della solidarietà in tutto il Mediterraneo e con tutti i Paesi extraeuropei che vi si affacciano.
La cultura
Altro che trattati economici: meglio i saperi e la cultura. Tra gli obiettivi prefissati spunta quello di assicurare la scuola pubblica a tutti ed elevare l’obbligo a 18 anni, garantendo la laicità e la libertà di insegnamento. Nelle università si auspica l’abolizione del numero chiuso. Si punta poi a una promozione a tutto campo delle varie espressioni artistiche, culturali e linguistiche. Sotto l’aspetto Internet, si vuole mantenere la neutralità della rete, “evitando intrusioni tese a sfruttare e condizionare le opinioni dei cittadini”.
La pace
Si conclude con un’opposizione alla militarizzazione e al piano di un’Europa fortezza che porta “ai progetti di nuovi armamenti, portaerei, di un nuovo esercito europeo”. Inoltre si richiede il superamento della Nato, appartenente a un’altra epoca storica, e il disarmo nucleare. “La UE deve agire da subito per la pace nel Mediterraneo, impegnandosi per i diritti del popolo palestinese e per la soluzione pacifica del conflitto israelo-palestinese, per la rinascita della Siria, per riportare la pace in Yemen e nelle zone di conflitto in Africa”. Per la Sinistra, la UE deve anche a porre fine al piano imperiale di Erdogan, nonché a rifondare la Politica di Vicinato e quella verso l’Africa, a incentivare la lotta a tutte le forme di criminalità, alla mafia e allo schiavismo e infine approvare la risoluzione “che condanna ogni violenza e ogni organizzazione neofascista e neonazista”.
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