Bollette a 28 giorni: ricorso respinto dal CdS, rimborso in arrivo
Ultime notizie sulle bollette a 28 giorni: il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva delle compagnie. Rimborsi in arrivo a breve?
Ci sono importanti novità sul fronte delle bollette a 28 giorni: il Consiglio di Stato ha infatti respinto la richiesta di sospensiva da parte delle compagnie telefoniche sui rimborsi relative alle bollette monetizzate in 28 giorni anziché in 1 mese. Il passo successivo, per le compagnie telefoniche oggetto della questione, sarà quello di redigere un piano per i rimborsi. Il prossimo step della vicenda, invece, è previsto per giovedì 4 luglio, quando ci sarà l’udienza nella quale si tratterà definitivamente della causa sui rimborsi.
Bollette a 28 giorni: la soddisfazione di Unione Nazionale Consumatori
Grande soddisfazione da parte dell’Unione Nazionale Consumatori, che si è affidato alle parole del suo presidente Massimiliano Dona per commentare la notizia. Il breve comunicato stampa esordisce premettendo la notizia del giorno. “Il Consiglio di Stato ha rigettato la sospensiva delle compagnie telefoniche sui rimborsi per la nota vicenda delle bollette a 28 giorni e le ha inviate a predisporre un piano per i rimborsi”. Il presidente dell’Unione Nazionale Consumatori Massimiliano Dona ha reagito con entusiasmo alla notizia. “Finalmente si stringe il cerchio intorno alle compagnie telefoniche e anche gli ultimi tentativi per non pagare gli utenti si stanno rilevando inutili. Ora tutto sembra convergere verso i rimborsi”. Insomma, chi sta attendendo i rimborsi dovrà pazientare ancora un po’, ma perlomeno ci sono buone notizie.
Bollette a 28 giorni: servizi o rimborso in fattura?
“Le compagnie stanno già presentando dei piani alternativi di rimborso sotto forma di servizi”, afferma Dona. C’è luce, insomma, all’orizzonte, ma occorre prestare attenzione a quello che viene proposto. “I consumatori sono liberi di accettarli, ma devono verificare caso per caso se sono effettivamente convenienti e conformi alle linee guida dell’Agcom”, avverte Dona. Concludendo, tuttavia, permane ancora il diritto da parte del consumatore di avere il rimborso direttamente in fattura. Soluzione preferibile se il rimborso offerto non convince o non conviene.
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