Affluenza: le prossime elezioni europee saranno interessanti non solo per testare la solidità della maggioranza di governo e dell’opposizione, ma anche per verificare se continua imperterrita la disaffezione dalla politica degli italiani.
E un indice molto importante in questo senso sarà l’affluenza. Che è quasi sempre scesa tra un’elezione europea e un’altra negli ultimi 40 anni.
Nel 2014 contando sia l’affluenza in Italia che quella all’estero si è raggiunto il 57,22% di votanti. Un crollo rispetto al 65,06% del 2009.
E forse l’astensione in particolare degli elettori di centrodestra e del Movimento 5 Stelle aiutò il PD a superare il 40% con un risultato che fu storico.
Nel 2009 il calo rispetto al 71,72% del 2004 probabilmente impedì al PDL quel risultato che si aspettava, l’avvicinamento al 40%, e dovette accontentarsi di poco più del 35%.
Nel complesso in solo 10 anni l’affluenza è calata del 14,5%.
Elezioni europee, tra 1994 e 2004 non ci furono crolli nell’affluenza
In precedenza, nel pieno della seconda repubblica, tra il 1994 e il 2004, non si erano registrati crolli. Anzi, nel 2004 l’affluenza risultò addirittura maggiore che nel 1999, del 2% circa. Si era in un momento in cui vi era molta varietà di partiti, le elezioni furono anche un tentativo di rilancio del centrosinistra prodiano, che però riuscì solo a pareggiare con il centrodestra. Anche se il neonato Uniti con l’Ulivo, prodromo del PD, arrivò primo.
La presenza di molti piccoli partiti e molti leader, come Mastella con l’UDEUR, i socialisti con De Michelis e Bobo Craxi, l’IDV con Di Pietro, ecc, evitò l’astensione di molti.
Nel 1999 la situazione era stata simile. Vi era stata la novità dell’Asinello di Prodi e fu l’anno del boom della Lista Bonino, oltre l’8%.
Il 1994 invece aveva visto Forza Italia sfondare il 30% grazie alla luna di miele tra Berlusconi e gli italiani. Era appena nato il suo governo, e tanti italiani nutrivano molte speranze. L’affluenza fu del 73,6%, comunque molto inferiore a quella delle politiche appena tenute a marzo dello stesso anno.
Durante la prima Repubblica le affluenze, seppur calanti erano sopra l’80%, il voto ai partiti era più stabile con poche oscillazioni rispetto ad oggi. Ma rimane memorabile l’elezione del 1984, che vide un’affluenza dell’82,47%, in cui il PCI, sull’onda della commozione per la morte di Berlinguer, superò di qualche decimo la DC.