Dimissioni May: data e chi prenderà il suo posto nel Regno Unito
Dopo mesi di tensioni per i negoziati su Brexit, sono arrivate le dimissioni di Theresa May. Il suo successore sarà designato entro il 24 luglio
“Lo faccio senza rancore ma con enorme e duratura gratitudine per aver avuto l’opportunità di servire il Paese che amo“. È una Theresa May visibilmente commossa quella che, fuori dal numero 10 di Downing street, annuncia le sue dimissioni da primo ministro inglese.
“Io presto lascerò l’incarico che è stato l’onore della mia vita“, ha detto. E ha aggiunto: “La seconda donna primo ministro? Ma certamente non l’ultima“.
A due giorni dal voto per le elezioni europee, la premier britannica ha fatto sapere che lascerà la guida del Paese il prossimo 7 giugno per non aver trovato la quadra sulla difficile uscita della Gran Bretagna dall’Unione europea. E il suo rammarico è tutto lì, nel non essere riuscita a convincere il Parlamento a votare l’accordo su Brexit negoziato in Europa. “Ho provato di tutto, ma ho fallito“, ha ammesso la leader dei tories che, prima di abbandonare il suo ruolo, ha voluto lasciare un indicazione al suo successore e al Parlamento inglese. “Non dimenticatelo mai: compromesso non è una parola sporca, la vita è fatta di compromessi“, ha detto.
Dimissioni May: chi sarà il suo successore
A prendere il posto di Theresa May sarà, quindi, il nuovo leader del partito conservatore. Come chiarito in una nota del presidente del conservatori britannici, il successore di Theresa May dovrà essere scelto prima della chiusura estiva del Parlamento britannico, fissata al 24 luglio.
In cima alla lista dei possibili successori c’è Boris Johnson. A differenza di Theresa May, l’ex sindaco di Londra è sempre stato un sostenitore del leave e, proprio per la divergenza di vedute con la premier inglese, aveva rassegnato le sua dimissioni dal governo.
Subito dopo il discorso della May, su Twitter Johnson ha espresso rispetto per la premier ma anche la necessità di andare avanti. Parole che già sembrano lanciare la sua corsa a Downing street.
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