Dopo una lunga malattia, si è spento Vittorio Zucconi a Washington dove si era trasferito definitivamente per vivere gli ultimi anni. Zucconi è stato scrittore, cronista e corrispondente del quotidiano La Repubblica. Autore di numerosi saggi, direttore del sito e di Radio Capital, Zucconi ha lavorato anche per Il Corriere della Sera e per La Stampa. Ecco i dettagli sulla sua carriera e le cause delle morte.
Vittorio Zucconi è morto: la biografia e la carriera
Zucconi nasce a Bastiglia in provincia di Modena, il 16 agosto 1944, figlio di un altro grandissimo giornalista, Guglielmo Zucconi. Dopo l’infanzia a Modena, si trasferisce con la famiglia a Milano dove studia al Liceo Parini. Al Liceo inizia a collaborare con il giornalino La Zanzara fino a diventarne direttore. Zucconi incontrerà più tardi il giornalista Walter Tobagi e lo convincerà a collaborare con il giornalino di cui egli è direttore. Il giornalista di Repubblica si laureerà in Lettere con una tesi in storia sui movimenti anarchici italiani. È stato cronista di nera per La Notte, a Milano, poi redattore a La Stampa. Zucconi è stato corrispondente in numerosi paesi, ha raccontato gli Stati Uniti, Paese che ha vissuto più degli altri. Dal 1985 fino al suo decesso è stato a Washington. Zucconi, dal 1969 è stato sposato con Elisa Tibaldi, da cui ha avuto due figli: Chiara e Corrado.
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Vittorio Zucconi è morto: le cause del decesso
Zucconi ha raccontato la sua vita nell’autobiografia pubblicata l’anno scorso per Feltrinelli, dal titolo “Il lato fresco del cuscino”. Sulle cause della sua morte non ci sono informazioni, si è solamente a conoscenza di una lunga malattia che da molti anni lo aveva colpito. Una grande firma del giornalismo che ci lascia, una penna che, come afferma La Repubblica, viveva il giornalismo, non lo interpretava.
Francesco Somma
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