Le elezioni europee si sono concluse, i risultati sono confermati e si iniziano a fare i primi bilanci. Ecco, è nei bilanci che sta l’analisi dei grandi esclusi, i candidati europee 2019 che non entreranno a Bruxelles.
Tra questi, in ordine di notorietà, c’è Daniela Santanché. Le 7.874 preferenze accreditate non le sono bastate a farla eleggere, nonostante l’ascesa del suo partito Fratelli d’Italia che in Italia Nord Ovest, la circoscrizione dove si era candidata la senatrice, ha avuto un rendimento leggermente peggiore rispetto alla media nazionale (6,5%), conquistando un 5,6%. Per il partito della Meloni resta fuori dal Parlamento europeo anche all’ex forzista Elisabetta Gardini, che ottiene 14.640 preferenze nella circoscrizione nord orientale.
Ma non sono bastate neanche le 21.561 preferenze espresse in favore di Caio Giulio Cesare Mussolini, candidato di Fratelli d’Italia in Italia meridionale, nonostante la buona performance del partito, che nel sud ottiene il 7,6%.
Infine, tra i candidati europee 2019 c’è l’ex ministro dem per l’integrazione, Cécile Kyenge. Le 41.732 preferenze conquistate nella circoscrizione Italia Nord Est non sono bastate per riconfermarla eurodeputata.
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Candidati europee 2019: i “big” non eletti
Sono numerosi i “big” candidati alle europee 2019 che non varcheranno la soglia del parlamento di Bruxelles per colpa della soglia di sbarramento. Tra questi la leader di +Europa, Emma Bonino. L’ex radicale, che si è presentata nella circoscrizione Italia Centro, ha ottenuto 47.730 preferenze, ma la sua lista +Europa – Italia in comune – Pde Italia non ha superato la soglia del 4% a livello nazionale necessaria per arrivare sul banco della ripartizione dei seggi.
Per lo stesso motivo, non è eletto europarlamentare neanche il sindaco di Parma Federico Pizzarotti (21.660 preferenze), secondo candidato in lizza di +Europa-Italia in Comune – Pde Italia nella circoscrizione Nord Est.
Le porte del Parlamento Ue rimangono chiuse anche per Pippo Civati (6.510 preferenze) candidato nel centro Italia per Europa Verde. Tra gli esponenti della sinistra italiana, niente da fare neanche per Marco Rizzo, candidato per Partito comunista in tutte e 5 le circoscrizioni ha ottenuto una media di 5mila preferenze per collegio, Paolo Ferrero, che si è presentato con La Sinistra in Italia Nord Occidentale assicurandosi oltre 8mila preferenze, e Nicola Fratoianni (17.684 preferenze in Italia centrale).
Tra gli esclusi dal Parlamento europeo, Simone Di Stefano, leader di CasaPound, e Roberto Fiore, capo politico di Forza Nuova.
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