Pensioni ultima ora: elezioni europee 2019, le proposte dopo il voto
Pensioni ultima ora: cosa potrà succedere dopo il dopo delle elezioni europee 2019? Facciamo una panoramica sulla materia previdenziale.
Pensioni ultima ora: quali saranno le conseguenze del voto europeo sul sistema previdenziale italiano? Nessuna. O almeno nulla di immediato considerato che l’elezione di rappresentanti italiani e di ogni Paese al Parlamento Europeo non ha alcuna diretta e stretta correlazione col tema pensioni.
Pensioni ultima ora, conseguenze del voto
La grande vittoria della Lega ed il ridimensionamento del consenso del MoVimento 5 Stelle ha determinato un cambio nei rapporti di forza interni al Governo. Salvini potrebbe decidere di schiacciare l’acceleratore sui temi che ha più a cuore. Poco dopo il voto il segretario del Carroccio ha comunque messo in chiaro di non avere alcuna intenzione di chiedere un rimpasto o aprire una crisi per tornare alle urne.
Pensioni ultima ora, verso il superamento della riforma Fornero
I due alleati di Governo hanno pubblicamente fatto sapere che l’unico obiettivo dopo le europee resta la realizzazione del contratto di governo. Ricordiamo che è parte integrante di quel contratto l’introduzione di Quota 41. Dopo l’approvazione di Quota 100, attualmente in vigore e valido per il triennio 2019-2021, la maggioranza politica che ha dato vita al Governo Conte vorrebbe poter dare la possibilità di andare in pensione a tutti i lavoratori con 41 anni di contributi versati, a prescindere dall’età anagrafica.
In sostanza si realizzerebbe così l’annunciato e promesso superamento della riforma Fornero.
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La previdenza ed i vincoli europei
L’altro elemento certamente da considerare in materia di pensioni è quello delle risorse e della sostenibilità delle misure previdenziali. Tornando alle elezioni europee, i movimenti politici come la Lega hanno sperato in una avanzata delle forze populiste in grado di cambiare l’impostazione delle politiche europee. I risultati elettorali complessivi dovrebbero però consegnare la maggioranza del Parlamento Europeo alla ipotetica alleanza tra Popolari, Socialisti e Liberali.
In termini di vincoli europei non dovrebbe cambiare granché. Pertanto è difficile pensare che dall’Europa possano a breve arrivare segnali in controtendenza rispetto alle politiche che sono state sempre caldeggiate negli ultimi anni all’insegna dell’equilibrio dei conti e della diminuzione del debito pubblico. Anche se il governo in tal senso continua a promettere battaglia.
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