Bollo auto 2019, ricorrenza puntuale e detestata dai contribuenti italiani, perché gravante su un bene di proprietà. Ma certamente tale tassa sarà ancor meno amata quando si sa che negli ultimi cinque anni si è registrato un incremento del 17,7%, con una spesa giunta fino a 6,7 miliardi di euro.
Bollo auto 2019: la spesa cresce sempre di più
Questo è quanto riporta un’analisi della Uecoop (l’Unione europea delle cooperative) in base a dati Istat. E non è la prima volta che emerge questa crescita della spesa per il bollo auto: infatti, già nel quinquennio 2013-2017, sempre Uecoop aveva riportato un’altra indagine Istat secondo la quale nei cinque anni presi in esame si era registrata una crescita del 19,8% del bollo auto, con una spesa di 5,2 miliardi di euro. Numeri inferiori rispetto a quelli più recenti citati nel 2019.
Notizia di attualità quella del bollo auto, soprattutto considerando la recente sentenza della Corte Costituzionale che ha di fatto legittimato le Regioni a introdurre esenzioni fiscali, vietando solo ed esclusivamente l’aumento della pressione fiscale sopra i limiti stabiliti dalla normativa nazionale.
Boom carburanti a marzo
Nel comunicato pubblicato da Uecoop si segnala anche una preoccupazione per il boom dei carburanti a marzo, con un distacco tra Italia e Germania che è di ben 18 punti percentuali sul diesel e di 15 punti percentuali sulla benzina. Da questi dati raccolti da Globalpetrolprices sulla base dell’ultimo report Istat, si segnala “un’accelerazione dei prezzi dei carburanti con un aumento del 2,7% su base annua e il record del gasolio che sale addirittura del 5,3% in termini tendenziali”. Numeri che introducono l’Italia nella “top ten mondiale per il costo più alto di benzina e diesel” e ovviamente “il caro carburanti ha pesanti ripercussioni sui bilanci di imprese e famiglie”.
Il problema di acquistare un’auto meno inquinante
Tutto questo si aggiunge alla spesa record di 6,7 miliardi del bollo auto, anche se ad emergere è un altro problema. L’imposta sul veicolo di proprietà è più cara per chi guida un’auto più inquinante e più economica per chi guida un veicolo a ridotte emissioni. Anche per evitare le eventuali limitazioni al traffico, sempre più contribuenti sono costretti ad abbandonare la proprio auto inquinante a favore di una con meno emissioni, affrontando pertanto una spesa che però non tutti possono permettersi.
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