Pensione di invalidità – l’esaurimento nervoso, o sindrome da burnout, è una condizione non così rara in un Paese vessato dalla crisi economica e da situazioni professionali poco lusinghiere, sia sotto l’aspetto economico, sia sotto quello professionale.
Dalle carenze di autostima alla difficoltà di gestire una vita professionale impegnativa che occupi buona parte della giornata a un salario non proprio equo. Queste sono tutte condizioni che possono gravare sulla psiche del soggetto. Non esiste una diretta correlazione tra esaurimento nervoso e pensione di invalidità. O meglio, la sindrome da burnout non dà diritto a una percentuale di invalidità, né rende concreto il rischio di handicap per il lavoratore, anche perché, in buona parte dei casi, si tratta di una fase passeggera, risolvibile solo soggettivamente o tramite cambiamenti (in meglio) della vita professionale e privata. Tuttavia, il prolungamento di questo stato di esaurimento nervoso potrebbe portare a conseguenze ben più gravi e queste sì che potrebbero portare il soggetto a contrarre una sorta di invalidità o handicap che influisce sulla sua capacità lavorativa e integrazione sociale.
L’Oms ha riconosciuto la sindrome da burnout come patologia
Tuttavia è notizia recente che l’Organizzazione Mondiale della Sanità ha riconosciuto la sindrome da burnout, o più semplicemente l’esaurimento nervoso, come una patologia invalidante con livelli di gravità potenzialmente progressivi. Si precisa però che la definizione dello stress da lavoro come disturbo patologico sarà ufficiale a partire dal 2022. Sono state però già messe a punto le indicazioni mediche per diagnosticare con precisione questo disturbo, onde evitare facili confusioni con altre condizioni patologiche dai sintomi simili.
Esaurimento nervoso e pensione di invalidità civile
L’esaurimento nervoso non è contrassegnato tra quelle patologie che danno diritto all’invalidità civile, non è reperibile insomma nelle tabelle ministeriali. Le conseguenze al burnout possono però tradursi in alcune patologie, molte delle quali si associano a una percentuale di invalidità. Riassumiamole nella seguente tabella.
Codice | Patologia | Percentuale di invalidità |
---|---|---|
1201 | Nevrosi fobica ossessiva e/o ipocondriaca di media entità | 21-30% |
1202 | Nevrosi fobica ossessiva lieve | 15% |
1203 | Nevrosi fobica ossessiva grave | 41-50% |
1204 | Psicosi ossessiva | 71-80% |
1205 | Nevrosi isterica lieve | 15% |
1206 | Nevrosi isterica grave | 41-50% |
1207 | Sindrome delirante cronica grave con necessità terapia continua | 100% |
1208 | Sindrome schizofrenica cronica con riduzione della sfera istintivo-affettiva e diminuzione dell’attività pragmatica | 31-40% |
1209 | Sindrome schizofrenica cronica grave con autismo delirio o profonda disorganizzazione della vita sociale | 100% |
1210 | Sindrome schizofrenica cronica con disturbi del comportamento e delle relazioni sociali e limitata conservazione delle capacità intellettuali | 71-80% |
1211 | Sindrome delirante cronica | 71-80% |
2202 | Disturbi ciclotimici che consentono una limitata attività professionale e sociale | 36% |
2203 | Disturbi ciclotimici con ripercussioni sulla vita sociale | 51-60% |
2203 | Disturbi ciclotimici con ripercussioni sulla vita sociale | 51-60% |
2204 | Sindrome depressiva endoreattiva lieve | 10% |
2205 | Sindrome depressiva endoreattiva media | 25% |
2206 | Sindrome depressiva endoreattiva grave | 31-40% |
2207 | Nevrosi ansiosa | 15% |
2208 | Sindrome depressiva endogena lieve | 30% |
2209 | Sindrome depressiva endogena media | 41-50% |
2210 | Sindrome depressiva endogena grave | 71-80% |
2301 | Esiti di sofferenza organica accertata strumentalmente che comporti disturbi del comportamento di media entità | 21-30% |
2302 | Esiti di sofferenza organica accertata strumentalmente che comporti gravi disturbi del comportamento | 41-50% |
2303 | Esiti di sofferenza organica accertata strumentalmente che comporti isolati e lievi disturbi del comportamento | 11-20% |
Pensione di invalidità: si può avere con l’esaurimento nervoso?
Se l’esaurimento nervoso ha come diretta conseguenza una delle patologie citate con percentuale sopra una certa soglia, il soggetto ha diritto ad alcune agevolazioni, alcune di queste anche a carattere economico.
- Assegno di invalidità ordinario: riduzione della capacità lavorativa superiore a 2/3. Per ottenerla bisognerà aver versato 5 anni di contributi di cui 3 negli ultimi 5 anni;
- Assegno di invalidità civile: percentuale di invalidità compresa tra 74% e 99% (potenziali codici: 1204, 12101211, 2210), ma il reddito personale non deve superare i 4.906,72 euro. L’importo dell’assegno è di 285,66 euro mensili.
- Pensione di inabilità: percentuale di invalidità al 100% (codici: 1207, 1209). Il reddito annuo percepito dal soggetto non deve superare i 16.814,34 euro. L’importo della pensione ammonta a 285,66 euro al mese.
Per i soggetti con percentuale di invalidità superiore al 74% possono aprirsi anche altre porte, relative stavolta al pensionamento anticipato, e in particolare:
- Ape sociale: 63 anni di età e 30 anni di contributi;
- Pensione anticipata lavoratori precoci: 41 anni di contributi (di cui 12 mesi prima del compimento dei 19 anni).
Infine, chi ha una percentuale di invalidità pari o superiore all’80% può avere diritto alla pensione di vecchiaia anticipata. I requisiti richiesti per l’accesso a questa misura corrispondono a 61 anni di età (per gli uomini) o 56 (per le donne) e 20 anni di contributi.
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