Pensioni ultime notizie – La Lega stravince le elezioni europee in Italia con oltre il 34% dei consensi. La Lega è il primo partito in Italia, rovesciando i rapporti di forza con il Movimento 5 Stelle, crollato a poco sopra il 17%. Poche ore dopo da Bruxelles arriva una novità: sta per arrivare una lettera dell’Unione europea sul debito italiano. Matteo Salvini, appresa la notizia, sale sul tetto del Viminale, accende la diretta Facebook e parla mezz’ora. Non è stato certamente l’unico tema, ma è certamente quello tra i più caldi. E in questo contesto trova anche il tempo di affermare che non ci sarà un ritorno all’era Fornero.
Salvini: “30 miliardi di euro per flat tax e riduzione fiscale”
La mancata riduzione del debito da parte dell’Italia e i pochi sforzi fatti in questa direzione hanno costretto l’Unione europea a scrivere una lettera all’Italia, missiva alla quale il ministro dell’Interno Matteo Salvini ha risposto tramite una diretta su Facebook. “Con 30 miliardi di euro, questa la proposta documentata centesimo per centesimo, che siamo pronti a portare in Consiglio dei Ministri e in Parlamento, studiata al dettaglio dagli economisti della Lega, riduzione fiscale, tassa piatta sui redditi delle imprese e delle famiglie fino a 50 mila euro. L’unico modo per far scendere questo debito è investire sul lavoro”.
Pensioni ultime notizie: Salvini rifiuta di tornare a era Fornero
Ma il discorso sul debito pubblico dà anche l’occasione per rifiutare categoricamente un ritorno all’era Fornero. “Debito pubblico”, dice Salvini. “1° gennaio 2012, ricordate il 2012? Ricordate l’era Monti, Fornero, tagli, austerità, l’Europa ci chiede, via le pensioni, i sindaci non spendono, precarietà, licenziamento, aumento delle tasse…”. Tutti elementi richiamati alla memoria dei suoi ascoltatori appositamente per negare un passo indietro verso quel periodo.
Pensioni ultime notizie: la risposta di Salvini alla lettera Ue
Infine una proposta a Bruxelles: “Apriamo le porte dell’Europa, una grande conferenza intergovernativa sul futuro dei nostri figli, sul ruolo della Bce, sulla garanzia del debito, sulla crescita e sulla possibilità di investire. Il voto di domenica è stato un enorme esercizio di democrazia, una enorme richiesta di cambiamento”. Quindi l’attacco a Bruxelles: “È finito il tempo delle letterine, dei richiami, del tu sei stato cattivo e rimani dietro la lavagna, rimani precario e disoccupato per 10 anni perché questa è la regola dell’Europa, no”.
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