Il bonifico bancario è uno dei metodi di pagamento più comunemente utilizzati dai titolari di un conto corrente. Si tratta di un metodo di pagamento tracciabile e che quindi è preferibile, per il fisco, ai pagamenti in contanti, perché maggiormente sotto monitoraggio. È così che un soggetto può pagare dal proprio domicilio tramite home banking un servizio, una mensilità di affitto o la fattura di un cliente.
Il bonifico bancario è tracciabile
Il bonifico bancario ha inoltre due elementi fondamentali che la contraddistinguono: la cosiddetta contabile, che di fatto risulta essere una ricevuta del bonifico effettuato e permette la sua tracciabilità, nonché la causale del pagamento, ovvero il motivo per il quale avviene questo passaggio di denaro.
Conto corrente: esistono limiti per i bonifici?
Come è ben noto, per contrastare l’evasione fiscale, in Italia vige un limite all’utilizzo del contante che è di 3000 euro (fino a poco tempo fa era stato ridotto perfino a 1000 euro). Per i bonifici vigono delle soglie similari? Risultando un metodo di pagamento tracciabile, un bonifico bancario non prevede limitazioni di questo tipo. L’importo bonificato può dunque essere superiore anche a 3.000 euro, per fare l’esempio della soglia per l’utilizzo del contante. E al tempo stesso anche a 5.000 euro, cifra simbolica che, se rappresentativa della giacenza media annua, il titolare di un conto corrente che superi questa cifra è tenuto a pagare l’imposta di bollo.
Limite bonifico bancario: le eccezioni
Insomma, non esistono limiti agli importi da versare tramite bonifico bancario, a patto che non sia la banca stessa a porli. Se nel contratto con la banca che regola l’utilizzo e la gestione del conto corrente esiste una limitazione giornaliera o mensile ai bonifici bancari, questa dipende solo ed esclusivamente dai rapporti con la banca e non certo da una normativa nazionale.
Infine, come ricorda La Legge Per Tutti, c’è solo un caso in cui sussiste il limite dei 5.000 euro per un bonifico: quando quest’ultimo è effettuato per conto terzi. Tale norma, stabilita dalla Banca d’Italia, prevede che per i bonifici in conto terzi che siano pari o superiori a 5.000 euro, si debbano specificare le generalità e il codice fiscale del soggetto per il quale avviene il trasferimento di denaro. Anche questa norma va letta in ottica della trasparenza fiscale e come contrasto all’evasione fiscale.
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