Rimborso bollette a 28 giorni: cosa fanno le compagnie per evitarlo
Rimborso bollette a 28 giorni: ci siamo quasi, anche se le compagnie telefoniche potrebbero tentare di non restituire quando indebitamente percepito.
Potrebbe essere messa la parola fine al rimborso bollette a 28 giorni. Come è noto, il Consiglio di Stato ha respinto la richiesta di sospensiva dei rimborsi avanzata dalle compagnie telefoniche e il 4 luglio si attende l’approfondimento che riguarderà le principali motivazioni che hanno portato al rigetto. Nel frattempo, tuttavia, il CdS ha sollecitato le compagnie a predisporre un piano per i rimborsi. Vittoria su tutti i fronti per i consumatori, ma le compagnie potrebbero pensare a delle modalità per evitare i rimborsi tout court.
Rimborso bollette 28 giorni sotto forma di servizi extra?
Stando a quanto riporta Il Salvagente, infatti, le compagnie telefoniche starebbero pensando a due strategie alternative. La prima consisterebbe nel rimborso tramite erogazione gratuita di servizi (ad esempio un quantitativo di Giga da utilizzare, oppure altri la fornitura di altri servizi extra). Questa modalità porterebbe a un rimborso “sotto altra forma” e potrebbe risultare la soluzione più immediata, senza peraltro influire sulle casse, considerando l’effettivo costo di un Giga rispetto al rimborso in euro dovuto.
“È molto probabile che da qui a luglio, gli operatori spingano molto dal punto di vista del marketing su questa opzione, giocando tra l’altro sull’ambiguità”, scrive Lorenzo Misuraca. “Molti clienti potrebbero accettare l’offerta considerandola una comune promozione, senza aver ben chiaro che così stanno rinunciando al rimborso in bolletta”.
Ancora rischio proroga?
Poi c’è la seconda alternativa, riportata da fonti riservate al Salvagente, più a medio termine. In base a queste voci “le compagnie stanno spingendo per ottenere dall’Autorità garante per le comunicazioni il via libero per avere una finestra di qualche mese per poter offrire i servizi alternativi al rimborso, prima di inserire lo sconto in bolletta”. Insomma, si tratterebbe di un’ulteriore proroga e di una beffa per i consumatori. Ma sotto questo aspetto c’è da considerare che ancora nulla è ufficiale e pertanto rimandiamo a prossimi aggiornamenti più concreti.
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