Busta paga e chiusura aziendale, quando incide sullo stipendio?
Busta paga e chiusura aziendale: cosa dice la giurisprudenza in merito al diritto allo stipendio del lavoratore? Quando la chiusura incide sulla paga?
Di seguito vediamo di rispondere ad una domanda che tantissimi lavoratori potrebbero lecitamente porsi. Ci riferiamo all’eventualità che l’azienda o datore di lavoro, per uno o più giorni, attui una chiusura aziendale, impedendo, di fatto, l’accesso al lavoro ai suoi dipendenti. In questi casi, c’è o no un riflesso sulla busta paga e, quindi, la giornata sarà comunque retribuita o invece sarà scalata dalla mensilità? Vediamo di seguito di fare luce sulla situazione.
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Busta paga e chiusura aziendale: cosa dice la giurisprudenza?
Per capire se e come la chiusura aziendale incide sullo stipendio, occorre, come spesso accade, fare riferimento agli apporti giurisprudenziali, che sono di grande aiuto laddove una questione pratica emerga con evidenza. Esiste un orientamento ormai chiaro e netto della giurisprudenza (rafforzato ulteriormente da una pronuncia specifica della Cassazione del 2019), per il quale l’azienda non può ridurre o sospendere, unilateralmente l’attività lavorativa. In ogni caso, se ciò si verifica, la retribuzione sarà comunque dovuta, dal datore di lavoro ad ogni singolo lavoratore, anche nei giorni di chiusura aziendale. Anzi, nel caso l’azienda rifiuti di pagare la giornata di fatto non lavorata, sussisterebbe un inadempimento contrattuale. Ciò in quanto la prestazione lavorativa è impedita, non per omissione del lavoratore (che per esempio non si reca sul luogo di lavoro), bensì per volontà del datore di lavoro. Ovviamente nella prassi, i casi di chiusura aziendale possono essere davvero svariati: da un problema tecnico dei macchinari che ne impedisce l’utilizzo, ad un problema personale del datore di lavoro. In sintesi, la busta paga resta inalterata nel suo ammontare, e inalterato resta il diritto alla retribuzione: la giurisprudenza ha insomma elaborato un precedente di rilevanza sostanziale, idoneo ad essere di orientamento in molte situazioni concrete.
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Chiusura aziendale: quando può incidere sulla retribuzione?
Se la regola generale è che la chiusura aziendale non incide sullo stipendio, vi è però – in verità – un’eccezione. Laddove infatti la prestazione del lavoratore è diventata impossibile da un punto di vista oggettivo, per motivi indipendenti dal datore di lavoro, quest’ultimo può rifiutarsi di pagare il dipendente. Si tratta di cause imprevedibili e non legate a carenze di organizzazione dell’azienda stessa. Si fa riferimento, ad esempio, ad eventi naturali come un terremoto o un nubifragio che abbiano distrutto tutto o parte dell’edificio in cui è l’azienda. In conclusione, vediamo come la giurisprudenza ha tutelato il diritto allo stipendio del lavoratore nella generalità dei casi, salvo le ipotesi non dipendenti da una volontà del datore di lavoro.
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