Caos Roma, parla Pallotta: “Deluso però non scappo”

Pubblicato il 31 Maggio 2019 alle 15:00 Autore: Lorenzo Annis

Caos Roma, parla Pallotta: “Deluso però non scappo”. Ieri il quotidiano Repubblica ha svelato alcuni retroscena sulla Roma…

Caos Roma, parla Pallotta Deluso però non scappo
Caos Roma, parla Pallotta: “Deluso però non scappo”

Ieri il quotidiano Repubblica ha svelato alcuni retroscena sulla Roma riportati in un’inchiesta esclusiva. Tra le altre cose, si è scritto anche di tensioni presenti tra Daniele De Rossi e Francesco Totti, con anche altri senatori della rosa giallorossa che avrebbero voluto il Pupone fuori dalla società, oltre a Monchi e Di Francesco. Dopo la pubblicazione sulle colonne del giornale, si è scatenata l’ira della Roma che, tra l’altro, ha anche smentito il tutto attraverso una nota apparsa sul proprio sito ufficiale:

L’AS Roma desidera prendere le distanze dalla ricostruzione apparsa sulle pagine sportive della Repubblica. Contrariamente all’abitudine del club, che non è solito commentare le indiscrezioni di stampa, a tutela delle persone menzionate nel servizio, l’AS Roma ritiene che non sia attendibile trasformare in fatti eventuali opinioni espresse da terzi, e riportate a terzi, delineando in questo modo un quadro distorto e totalmente distante dalla realtà“.

Notizia vera in toto o meno, sono emerse nuovamente le tante tensioni presenti all’interno dello spogliatoio giallorosso, che da diversi mesi vive ormai una situazione delicata. Ed è davvero strano pensare a un De Rossi contro Totti, considerato il legame che li ha sempre uniti in campo come fuori.

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Caos Roma: una breve ricostruzione dei fatti

Tutto sarebbe partito l’estate scorsa, con De Rossi arrabbiatosi particolarmente alla notizia dell’arrivo nella capitale di N’Zonzi, considerato come un suo doppione.

A far esplodere il caso sarebbe stato poi Ed Lippie, capo dei preparatori atletici della Roma, il quale, lo scorso dicembre, avrebbe informato via mail il presidente James Pallotta riportando il malcontento di De Rossi, Manolas, Dzeko e Kolarov nei confronti di Totti.

In mezzo poi, anche Di Francesco e Monchi, accusati il primo di utilizzare un gioco troppo dispendioso e il secondo di aver costruito male la rosa. E sarebbero state queste lamentele a convincere il dirigente spagnolo a dimettersi una prima volta, salvo poi vedersi rimbalzato dalla società che respinse la sua richiesta.

A questo si è aggiunto infine l’addio del medico sociale e del fisioterapista, che avrebbero fatto andare nuovamente De Rossi su tutte le furie – essendogli molto affezionato – allontanandolo di fatto da Totti.

La lettera di Pallotta

Stamattina è arrivata la lettera di smentita del presidente giallorosso James Pallotta. Ecco un’estratto:

Sono rimasto in silenzio nelle ultime settimane, ma ci sono alcune cose che sento di dover affrontare. Che mi crediate o meno, e so che alcuni di voi sono pronti a non prendere in considerazione nulla di ciò che dirò, non penso ci sia stato nessuno, in Società, più deluso, più depresso e più arrabbiato di me per come sono andate le cose alla Roma negli ultimi diciotto mesi. Mi dispiace per gli errori che abbiamo commesso, uno di questi si è rivelato molto grave a livello sportivo. È stato probabilmente uno dei più grandi errori che abbia mai commesso nella mia intera carriera e alla fine sono io che me ne devo assumere la responsabilità. È qualcosa che stiamo risolvendo e, per alcuni aspetti, ci vorrà del tempo. Sono sicuro che molti di voi staranno pensando: “Bene, questa storia l’ho già sentita…”. Ma stiamo lavorando duramente per riorganizzare alcune aree del Club, che probabilmente avrebbero dovuto essere prese in esame prima, e per risolvere alcuni problemi, che solo di recente sono giunti alla mia attenzione. Stiamo lavorando attentamente per ingaggiare persone di talento, che ci aiuteranno a riportare la Roma dove deve stare: ovvero a giocare sui più grandi palcoscenici, a competere per i trofei e a rendere orgogliosi i nostri tifosi. A coloro che dicono “bla bla bla, abbiamo già sentito questi discorsi in precedenza”, rispondo di essere fermamente convinto che prima di questa stagione, almeno negli ultimi quattro o cinque anni, abbiamo allestito squadre molto competitive e desiderose di vincere. Abbiamo investito nella squadra e – indipendentemente da ciò che qualcuno può pensare – i numeri e i fatti parlano da soli. Con i miei investitori, ho versato centinaia di milioni di euro e ho già speso probabilmente quasi novanta milioni di euro in un progetto per lo stadio che avrebbe dovuto essere approvato anni fa: uno stadio che assicurerebbe benefici alla Roma, alla città e al calcio italiano. L’ho già detto un milione di volte: se vogliamo competere con i maggiori club europei, abbiamo bisogno dello stadio“.

Il patron ammette però anche alcune verità, come quella di un De Rossi davvero arrabbiato e deluso per l’arrivo di un suo pari ruolo, appena dopo che gli era stato assicurato che non sarebbe arrivato nessuno. Il capitano, però, ha poi chiesto scusa per lo sfogo il giorno successivo.

Infine, sul rapporto De Rossi-Totti, Pallotta scrive:Nel nostro caso, sembra che la gente stia cercando di mettere dirigenti e calciatori gli uni contro gli altri. Ho sempre avuto scambi costruttivi con Daniele riguardo lo spogliatoio, i giocatori, le cose da migliorare; e lo stesso vale per Francesco Totti. Dire che due ragazzi, con alle spalle una relazione speciale per venti anni, siano in guerra non ha senso. Sono stati in disaccordo? Mio Dio, spero di sì. L’ultima cosa di cui abbiamo bisogno è essere circondati da yes man. Ieri, a proposito, sono stato testimone di quanto stia proseguendo la maturazione di Francesco come dirigente. La sua maturità, le sue intuizioni e la sua competenza, nel confronto con me e con Guido riguardo un potenziale candidato alla panchina, sono state più utili dei consigli di chiunque altro“.

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L'autore: Lorenzo Annis

Nato il 1° luglio del 1996, è nel Termometro Politico dal 2017. Scrive prevalentemente di sport dividendosi tra pallone e pedali, le sue più grandi passioni sportive.
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