Il braccio di ferro con la Unione è ricominciato e l’esponente principale in questa sfida a distanza tra Roma e Bruxelles è sicuramente, da parte dell’esecutivo italiano, Giovanni Tria. Il ministro dell’economia. Ricordiamo che l’Unione ha chiesto un taglio della spesa pubblica. Il vero nodo gordiano risiede nel tipo di spesa: da Bruxelles sembra che sia stato richiesto un taglio sulle spese sociali, piuttosto che su quelle amministrativo-burocratiche. Non solo: la procedura d’infrazione per deficit eccessivo impedirebbe sicuramente la piena attuazione della flat tax, il vero cavallo di battaglia – sul piano economico – del centrodestra. La Lega, portatrice della principale riforma fiscale degli ultimi anni, non vuole cedere e ciò crea frizioni importanti all’interno della coalizione di Governo.
L’ottimismo di Salvini che nasconde la crisi?
“Ci sono segnali positivi per l’economia italiana e sono convinto che l’Europa rispetterà la nostra volontà di crescere e tagliare le tasse.” Sono state queste le parole di Matteo Salvini riguardo l’invio e la ricezione della lettera inviata da Giovanni Tria alla Commissione europea. Una dichiarazione che sembra trasmettere ottimismo ma fermezza. Giuseppe Conte ha assicurato – ancor prima della conferenza stampa che si terrà oggi a palazzo Chigi alle 18:15 – che non sarà responsabile della procedura d’infrazione. Tempo di “aut aut”, quindi, per l’esecutivo carioca, che vive probabilmente il momento più delicato dalla sua conformazione.
La nota rilasciata dal Mef sulla divulgazione della lettera Tria a UE
Il Ministro Giovanni Tria ha assicurato che verrà presentata una denuncia per la fuga di notizie sulla bozza da inviare alla Commissione. Proprio da Bruxelles, hanno fatto sapere che la nota è stata recepita e sarà presa in considerazione per valutare idoneamente il caso italiano e la possibilità di una procedura d’infrazione per debito eccessivo.
“Lunedì il generale Fabrizio Carrarini, vice-capo di gabinetto del ministro e responsabile della sicurezza cibernetica, depositerà alla procura della Repubblica in nome e per conto del ministro dell’Economia e delle Finanze, Giovanni Tria, una denuncia per divulgazione di atti secretati e violazione di segreto d’ufficio. La decisione fa seguito alla diffusione a mezzo stampa di una bozza di lettera del ministro in risposta alle richieste di spiegazioni da parte della Commissione europea circa l’evoluzione del debito italiano nel 2018.”
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