Stoccarda cambia colore

Merkel interessata al cambio di Governo italiano

Dopo le ultime elezioni regionali le cose si complicano ulteriormente per Angela Merkel

La Lombardia in mano al centrosinistra, per di più con un Presidente espressione di Sinistra Ecologia Libertà.

 

In Italia una notizia del genere può essere solo presa come una provocazione, o al massimo come un sogno – o un incubo – chiuso in un cassetto.

In Germania, invece, è diventata realtà: il Baden-Württemberg, governato ininterrottamente dalla CDU per oltre mezzo secolo, cambia bandiera e sarà guidato per la prima volta da una coalizione progressista. La notizia, di per sé storica, assume la valenza di un vero e proprio tsunami se si guarda, all’interno di una gara tutta a sinistra, al sorpasso degli ecologisti sui socialdemocratici, ecologisti che per la prima volta nella storia della Germania potranno quindi esprimere un Presidente di regione.
Dinanzi a tale notizia passa quasi in secondo piano la riconferma di Beck (SPD) alla guida del Rheinland-Pfalz, ma in generale il rosso ed il verde che dilagano nella mappa della Germania a seguito di questa tornata elettorale fanno arretrare i confini dell’imprendibile bastione democristiano, un tempo comprendente l’intero sud dello Stato, al solo Bayern.
Entrambe le elezioni hanno confermato il trend ascendente a livello di partecipazione già registrato nelle precedenti consultazioni dell’anno, facendo registrare affluenze al di sopra della soglia psicologica del 60%. In particolare, in Baden-Württemberg l’incremento è stato di quasi tredici punti percentuale,  ed i votanti hanno raggiunto il 66%, il valore più alto dal 1996.

 

 

Esito delle elezioni amministrative 2011 nel land del Rheinland-Pfalz

Distribuzione dei voti alle elezioni amministrative 2011 nel land del Rheinland-Pfalz

 

Come evidenziano la tabella ed il relativo grafico, il Rheinland-Pfalz si conferma ancora una volta unland a trazione progressista, un leit-motiv che dura ormai da un ventennio. A livello di coalizioni non vi sono grossi mutamenti: il centrodestra accusa un modesto calo dell’1,31% ed il centrosinistra un altrettanto modesto incremento dell’1,44%; i travasi di voto all’interno delle coalizioni sono stati però molto significativi, e sono indicativi per lo stesso futuro politico della Germania. Dopo le batoste ad Hamburg e in Sachsen-Anhalt, la CDU vede una competizione elettorale concludersi finalmente con il segno positivo rispetto alla tornata precedente, un incremento che la porta a sfiorare il primato nella regione a livello di partito.

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I veri sconfitti della tornata elettorale sono però ancora una volta i liberali della FPD, alleati storici dei democristiani, che si ritrovano al di sotto della soglia del 5% e risultano pertanto esclusi dal landtag, facendo così mancare agli alleati CDU l’importante apporto dei loro seggi. Il partito dimezza quasi i consensi rispetto al 2006, segno della profonda crisi che lo attanaglia ormai da tempo e a cui sembra incapace di reagire.

 

 

 

[ad]La SPD appare quantomai lontana dai fasti delle elezioni ad Hamburg del 20 febbraio, quando da sola era riuscita ad ottenere la maggioranza assoluta dei seggi: con il 35,70% perde quasi il 10% dei consensi rispetto alle precedenti elezioni, attestandosi su uno dei livelli più bassi dal dopoguerra e confermandosi primo partito del land per un soffio. Buona parte del calo socialdemocratico deriva, secondo le prime analisi pubblicate in Germania, dall’immagine del leader locale Kurt Beck, che regge il land ininterrottamente dal 1994 e la cui stella politica pare ormai in lento declino.

 

La SPD appare inoltre sostanzialmente vampirizzata dai Grünen, che triplicano il loro consenso rispetto al 2006 portandosi oltre il 15% e, con i loro 18 seggi, diventano determinanti per la formazione del nuovo esecutivo locale. Il disastro nucleare di Fukushima ha prepotentemente portato la politica energetica federale all’interno delle elezioni locali, trovando terreno fertile anche in una regione dove al momento non sono attive centrali atomiche e dando una spinta irresistibile alla formazione ecologista.

 

La Linke è l’altro grande sconfitto delle elezioni: la sinistra estrema puntava al raggiungimento della soglia del 5% per entrare nel landtag, ma si è dovuta accontentare del 3%, comunque in lieve crescita rispetto al 2006. Con ogni probabilità anche la Linke ha sofferto il momento di forma smagliante dei Grünen.

 

 

Nuova composizione del Parlamento regionale del Rheinland-Pfalz

 

A livello di coalizioni il principale cambiamento nel landtag del Rheinland-Pfalz è legato alla scomparsa della FDP, e al conseguente arretramento del centrodestra: malgrado la CDU sia riuscita a conquistare tre seggi in più rispetto al 2006, la perdita secca dei dieci seggi appannaggio dei liberali comporta un passaggio da 48 a 41 seggi per le forze conservatrici.

 

Il centrosinistra, di conseguenza, avanza da 53 a 60 seggi, ma mentre nel 2006 la maggioranza era un monocolore rosso SPD, adesso il land sarà governato da una coalizione rosso-verde, con gli ecologisti – 18 poltrone – che arrivano a pesare per il 30% sulla totalità della coalizione.

 

 

 

Esito delle elezioni amministrative 2011 nel land del Baden-Württemberg

 

Distribuzione dei voti alle elezioni amministrative 2011 nel land del Baden-Württemberg

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[ad]La tabella ed il grafico dei risultati elettorali del Baden-Württemberg esprimono pienamente la portata storica del voto di domenica 27 marzo. I record storici legati a questa elezione sono molteplici: peggiore prestazione della CDU dal 1952; peggiore prestazione della SPD e della FDP dal dopoguerra, migliore prestazione di sempre dei Grünen, prima volta dal dopoguerra che nel land si registra una maggioranza progressista, prima volta nella storia della Germania che i Grünen sorpassano a livello regionale la SPD, prima volta nella storia della Germania che i Grünen esprimeranno un Presidente di regione.

 

 

 

A livello di coalizioni, si è assistito un copioso travaso di voti dal centrodestra al centrosinistra, uno spostamento di circa dieci punti percentuali che, letteralmente, ha ridisegnato gli equilibri politici nelland e non solo.

 

Esaminando il dettaglio delle coalizioni, a destra sia la CDU che la FDP perdono circa il 5% dei consensi, attestandosi rispettivamente al 39,00% e al 5,27%. Se per i primi il primato a livello di partito nel land non è in discussione malgrado la discesa, per i secondi si è profilato il rischio di una storica esclusione dal parlamento regionale, che avrebbe trasformato la disfatta del centrodestra in una catastrofe.

 

A sinistra abbiamo invece una SPD in lieve calo, circa due punti percentuale, calo compensato dall’exploit dei Grünen, che raddoppiano i loro consensi. La Linke, come in Rheinland-Pfalz, manca l’obiettivo dell’ingresso nel landtag, peggiorando anche lievemente la prestazione ottenuta cinque anni fa.

 

 

 

Da segnalare infine le prestazioni dei Piraten, che alla prima partecipazione alle competizioni elettorali arrivano al 2% e si candidano, come ad Hamburg, ad essere tra i protagonisti della politica tedesca di domani. Il profilo del partito si delinea con chiarezza via via che si susseguono gli appuntamenti elettorali: debole nelle zone rurali, evidenzia la sua forza nelle aree dell’industria avanzata e del terziario, come appunto Hamburg o il Baden-Württemberg.

 

 

Nuova composizione del Parlamento regionale del Baden-Württemberg

 

Lo spaccato del nuovo parlamento regionale denota l’impossibilità per le forze di centrodestra, CDU e FDP, di avere la maggioranza assoluta dei seggi: i due partiti, assieme, totalizzano 67 seggi su 138, al di sotto quindi della maggioranza assoluta di 69 seggi.

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Dal punto di vista prettamente matematico, sono possibili varie maggioranze:

 

 

 

 

La terza ipotesi, la prima percorribile nella storia del Baden-Württemberg senza la CDU, consegnerebbe al land una maggioranza risicata, ma appare al momento la strada più probabile. Il candidato dei Grünen Winfried Kretschmann ha quindi la strada spianata per il posto di presidente della regione.

 

[ad]Il partito ecologista tedesco approda, con l’elezione del suo primo Ministerpräsident, alla sua maturità politica. Seppure oggettivamente favorito da una campagna elettorale incentrata su temi cari alle forze ambientaliste – l’energia atomica a seguito del disastro di Fukushima a livello globale, e la linea ferroviaria Stuttgart 21 a livello locale – il movimento ha saputo conquistare consensi al di fuori del proprio consueto bacino elettorale, erede dei movimenti degli anni ’60 e ’70 adiacenti alla sinistra più radicale. I Grünen hanno saputo rimescolare le carte tra destra e sinistra, tra CDU e SPD, riuscendo a parlare al ceto medio di un land tradizionalmente conservatore, sdoganando in qualche modo l’ambientalismo e l’ecosostenibilità dai confini della sinistra.

 

Probabilmente proprio la difficile classificazione dei temi ambientali nei consueti schemi di destra e sinistra ha reso possibile l’exploit dei Grünen: contrariamente al Rheinland-Pfalz, la SPD in termini di voti assoluti ha mantenuto la propria base elettorale senza cedere nulla agli ecologisti, che invece hanno pescato a piene mani tra gli astenuti e i delusi della politica e, fattore determinante, dal bacino elettorale della CDU.

 

Ormai stabilmente il terzo partito tedesco e anche senza la consacrazione di un grande risultato alle elezioni federali, i Grünen dopo questa prestazione nel Baden-Württemberg possono senza alcuna remora essere definiti un vero e proprio partito di massa, per di più dall’elevato potenziale di espansione sia a scapito degli alleati storici della SPD, sia a scapito della CDU.

 

 

Composizione del Bundesrat

 

Dal punto di vista delle ripercussioni a livello nazionale, ve ne sono naturalmente a due livelli.

 

Il primo, più legato alla mera valutazione numerica, è l’ennesima variazione della composizione del Bundesrat; il Rheinland-Pfalz contribuisce al Consiglio Federale con quattro membri, ma le elezioni 2011 risultano – stante l’attuale situazione politica – di fatto prive di impatti: il land era e resta in mano alle forze di opposizione. Di ben altro tenore, naturalmente, gli effetti provocati dal terremoto elettorale in Baden-Württemberg; il pasaggio a sinistra della regione comporta uno spostamento di sei elementi dalla forza a sostegno del governo a quella in aperta opposizione. I nuovi numeri vedono 25 membri favorevoli al governo, 30 contrari e 14 neutrali: la Merkel, dopo aver perso da tempo la maggioranza assoluta in Aula, perde anche quella relativa, vedendo così ulteriormente ridotto il proprio controllo sul Parlamento.

 

Il secondo livello è invece psicologico. Le elezioni ancora da tenersi in Germania nel corso del 2011 (Bremen, Mecklenburg-Vorpommern e la capitale Berlin) rischiano di veder peggiorare ulteriomente la posizione della Merkel al Bundesrat, e certamente la sconfitta della CDU in Baden-Württemberg rischia di generare una sensazione di scoramento generale in grado di compromettere l’esito dei prossimi appuntamenti per il centrodestra. Ancora più importante, la profonda crisi della del centrodestra e della FDP in particolare ha già fatto sorgere le prime voci – oltre a quelle, scontate, delle possibili dimissioni di Angela Merkel – di un possibile rimpasto di governo, con l’ingresso degli ecologisti nelle fila della maggioranza. Al momento lo scenario è pura fantapolitica, e Hamburg ha dimostrato quanto questa soluzione sia sgradita all’elettorato, ma è certo che il governo federale è più che mai debole. La situazione ricorda quella del 2005, quando il centrodestra espugnò il Nordrhein-Westfalen: all’epoca il Cancelliere Gerhard Schröder (SPD) scelse le dimissioni e le elezioni anticipate, ma chi può dire quali saranno le mosse della Merkel?

 

La sensazione che rimane, più di ogni altra, è comunque quella della fine di un’epoca, dell’inaridimento di un modello di governo di centrodestra comunque in grado di creare e alimentare per quasi sessanta anni una delle locomotive economiche d’Europa. E resta l’immagine di Angela Merkel, che dalla donna più potente d’Europa è diventata la donna sotto il cui cancellierato l’imprendibile bastione democristiano è infine caduto.

 

 

 

(Blog dell’autore: Città Democratica)