Pensioni ultime notizie: un emendamento al decreto crescita prevede una nuova uscita anticipata con scivolo fino a 84 mesi, ma non per tutti. Ci sarebbero infatti delle condizioni importanti da rispettare per poter accedere alla misura. Ciò avverrebbe solo nelle grandi aziende, ma a fronte di una riorganizzazione tecnologica e di un piano di assunzioni. La spesa necessaria ammonta a 30 e 40 milioni di euro rispettivamente per gli anni 2019 e 2020.
Pensioni ultime notizie: anticipata a 84 mesi dalla pensione, per chi
84 mesi in anticipo, ovvero 7 anni dal raggiungimento del diritto pensionistico. Una nuova uscita anticipata si profila per certi tipi di lavoratori, ma solo nelle grandi aziende che prevedono processi di reindustrializzazione e riorganizzazione tecnologica. Sostanzialmente le imprese che si convertiranno a uno sviluppo tecnologico avranno possibilità di firmare un “contratto di espansione con il Ministero del Lavoro” e i sindacati per un piano assunzioni.
A fronte di questi elementi chiave, i lavoratori che si trovano a massimo 7 anni (84 mesi) dall’uscita pensionistica potranno approfittare di uno scivolo per accedere alla pensione con il datore di lavoro che riconoscerà tutto il periodo, fino al pieno raggiungimento del diritto, una indennità mensile che potrà essere erogata in una unica soluzione relativa al trattamento pensionistico lordo maturato dal lavoratore fino a quel momento. Per il calcolo, naturalmente, ci si baserà sulla determinazione da parte dell’Inps.
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Pensioni ultime notizie: lo scopo dell’emendamento al decreto Crescita
Tale emendamento ha quindi una duplice finalità: da un lato l’agevolazione all’uscita pensionistica di alcuni lavoratori che si trovano a massimo 84 mesi dal raggiungimento del diritto e dall’altro un piano di assunzioni che contribuisca al riassetto tecnologico dell’attività. Tuttavia va precisato che tale misura sarebbe valida solo per il biennio 2019-2020 (e quindi non andrebbe oltre, salvo eventuali proroghe) e solo ed esclusivamente per le grandi aziende (quelle che contano più di 1000 lavoratori).
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