Elezioni anticipate a luglio e settembre 2019? Le elezioni europee hanno rappresentato per il Governo un fattore di forte destabilizzazione. La nascita del Governo, frutto di una intesa tra Movimento 5 Stelle e Lega, è stata la conclusione di un percorso abbastanza travagliato e per nulla scontato. Tanto che come faro dell’azione dell’esecutivo è stato concepito il contratto di governo che le due forze politiche hanno stipulato per accorciare le distanze che esistono nei rispettivi programmi e concentrarsi sui punti in comune.
Elezioni anticipate, cosa è successo alle europee
Domenica 26 maggio 2019, col voto delle europee, si sono di fatto ribaltati i rapporti di forza. Nel senso che i 5 Stelle sono usciti ridimensionati dal voto, mentre la Lega si è imposta come la prima forza politica del Paese.
Già le elezioni regionali che si sono tenute negli scorsi mesi in alcune regioni italiane come l’Abruzzo e la campagna elettorale delle europee ha mostrato le prime crepe tra le due forze di governo.
A distanza di qualche giorno dal voto, Conte ha sentito la necessità di convocare una conferenza stampa per mettere in chiaro alcuni aspetti e chiedere pubblicamente a Salvini e Di Maio di far sapere se è il caso di andare avanti. A condizione che nel governo si ritrovi compattezza e coesione. Come primo effetto a meno di 24 ore di distanze dalle parole di Conte c’è stata una telefonata tra i due leader, come segno di distensione dopo le tensioni crescenti delle ultime settimane.
Elezioni anticipate, il rischio di una crisi di governo
Sullo sfondo, anche considerando le difficoltà oggettive determinate dai conti pubblici, c’è il rischio crisi di governo. Con la eventuale conseguenza di elezioni anticipate. Uno scenario che presumibilmente Mattarella farà di tutto per evitare. Perché, come sappiamo, compete al Presidente della Repubblica sciogliere le Camere e indire nuove elezioni. E proprio la figura di Mattarella è stata, non a caso, al centro di uno dei passaggi del discorso di Conte.
Inoltre da fonti parlamentari nelle ultime ore si è appreso di un colloquio tra Mattarella ed il capo politico del MoVimento 5 Stelle Luigi Di Maio. Da una parte Mattarella, stando a quanto riferito, avrebbe espresso preoccupazione per l’andamento dell’economia. E dall’altra l’esponente dell’esecutivo a nome dei 5 Stelle ha fatto sapere che la volontà è di andare avanti con l’attività di Governo. In base alle indiscrezioni circolate il Capo dello Stato avrebbe anche sottolineato la necessità di una chiarezza all’interno della maggioranza. Una posizione in linea con le parole espresse dal Presidente del Consiglio.
Il precedente delle elezioni politiche del 1983
In caso di crisi di governo si aprirebbe dunque l’ipotesi elezioni anticipate. E c’è chi parla di voto in estate. In linea teorica ci sarebbe anche la possibilità di un voto a luglio o settembre. Sembra tuttavia quasi impossibile che Mattarella possa optare per una soluzione del genere.
Le elezioni nel nostro Paese non sono quasi mai coincise con la bella stagione. Questo è avvenuto solo nel 1983, quando gli italiani furono chiamati al voto il 26 e il 27 di giugno.
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