Ernia ai Wind Music Awards 2019: chi è, carriera e biografia
Ernia ai Wind Music Awards 2019: chi è, carriera e biografia. Molto spesso in tv il pubblico conosce artisti prima mai sentiti. E’ quello che…
Molto spesso in tv il pubblico conosce artisti prima mai sentiti. È quello che sta succedendo al mondo del rap. Fino a pochissimi anni fa il grande pubblico non conosceva l’esistenza di personaggi come Guè Pequeno o Sfera Ebbasta o ancora Ernia. Si sa, il pubblico italiano tende ad essere conservatore per quel che riguarda il panorama musicale nazionale ma, non per questo, quello che portano sui palchi questi artisti è da bollare negativamente. La presenza di molti artisti della scena rap italiana sul palco del Seat Music Awards può essere un trampolino di lancio ulteriore per sdoganare e sfatare molti falsi miti legati al mondo Hip Hop. Il 5 e il 6 giugno andranno in onda su Rai 1 le due serate all’insegna della musica, sul palco dell’Arena di Verona si esibiranno diversi artisti, tutti presentati dal duo Incontrada–Conti e fra questi il già citato Ernia, milanese classe ‘93.
Chi è Ernia
Ernia è forse uno dei più interessanti interpreti del mondo rap, che con il suo ultimo album “68” ha scalato le classifiche nazionali. Ma ciò che lo contraddistingue è che non ha peli sulla lingua, le sue tracce sono taglienti, di impatto, spesso uno schiaffo alla realtà ma il giovane milanese sa anche parlare di sentimenti. La storia di Ernia inizia nel 2011 quando insieme ad altri tre ragazzi decidono di formare un gruppo: i Troupe D’Elite, all’interno del quale figurava anche un certo Ghali. Giovani, da un lato promossi da Guè Pequeno e dalla sua etichetta, Tanta Roba Label, dall’altro lato criticati dalla quasi totalità della scena per i loro testi infantili e poveri di contenuti. Il gruppo poi si scioglierà tra il 2013 e il 2014 e da quel momento per le due future star, per Ernia inizia un’altra vita, tutta un’altra carriera.
La carriera musicale
Dopo qualche anno di inattività Ernia inizia pubblicare brani su YouTube, la serie di freestyle Lewandoski, Venere, Tutto Bene, Neve. Sono tutti brani molto intimi e cinici, con sonorità slow e taglienti, dove all’esperienza personali mischia citazioni letterarie. Il producer Shablo e la Thaurus Music lo notano e dalla collaborazione nasce il primo Ep solista, “No Hooks”. È il preludio di una grande carriera. La svolta arriva con il primo album “Come uccidere un usignolo”, tributo al romanzo To Kill a Mockingbird di Harper Lee.
All’interno dell’album Ernia si toglie qualche sassolino, si prende la sua rivincita: “Sai ora tutti mi dicono “Ti sei rialzato”, “Sei ritornato”, no?/La cosa che invece a me ha colpito più di tutto di quel periodo/È stata la ferocia con la quale ci davano contro”, e questa volta la critica può solamente applaudire.
La consacrazione arriva con “68”, il lavoro che esprime al meglio il suo percorso. Il nome del disco si ispira all’unico autobus che Ernia prendeva per spostarsi dal quartiere milanese di Bonola fino a Porta Genova. Adesso che Ernia si è preso il suo posto è deciso a dare voce ai giovani contro una società che non li considera: “È facile scaricar le colpe sui ragazzi/Dopo che studiate andranno a fare i lavapiatti/Non è che son loro quelli che non sono adatti/Non c’è mai stato un adulto che chiedesse cosa ne pensassi” canta nel brano King QT.
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